Coronavirus e smog. Dyson si fa pubblicità facendo le rilevazioni dell’aria
Iniziativa simpatica, anche se scientificamente poco rilevante, da parte dell’azienda Dyson (elettrodomestici): ha chiesto ad alcuni testimonial di rilevare l’aria delle loro città
L’azienda di elettrodomestici Dyson ha trovato un modo simpatico di rafforzare la propria immagine per propagandare fra gli altri anche un purificatore d’aria: ha provato ad analizzare gli effetti del lockdown sull'inquinamento dell'aria in 14 città in tutto il mondo, tra cui Milano, utilizzando una tecnologia di propria produzione.
Una giornalista a passeggio
Per condurre le misurazioni nel capoluogo meneghino, Dyson Italia ha scelto Cristina Gabetti, giornalista e scrittrice esperta di innovazione e sostenibilità, titolare della rubrica settimanale "Occhio al Futuro" all'interno dello storico programma di Canale 5 "Striscia la Notizia".
Gabetti dai primi giorni di maggio e nel totale rispetto delle restrizioni contro il Covid-19 ha iniziato a misurare la qualità dell'aria di Milano durante i giorni della chiusura sanitaria percorrendo, zaino in spalla, brevi spostamenti nelle vicinanze della sua abitazione senza variare la sua routine quotidiana.
Lo zaino rilevatore
Sviluppato nell'ambito di uno studio di ricerca con il King’s College di Londra e la Greater London Authority, lo zaino sulla qualità dell'aria di Dyson ha sensori integrati, una batteria e un GPS, che permettono di raccogliere i dati fuori casa e durante gli spostamenti. Rielaborando la tecnologia dei sensori attualmente in dotazione sui purificatori d'aria Dyson, gli ingegneri dell'azienda hanno progettato questo dispositivo portatile di monitoraggio atmosferico, concepito per essere più piccolo, leggero e pratico, ma altrettanto preciso nel rilevare l'esposizione a PM2.5, PM10, composti organici volatili e NO2.
Il progetto
Il progetto globale spazia su tre continenti e 14 città, tra cui Milano, Londra, New York e Delhi. I dati raccolti verranno confrontati con quelli dei sensori locali sulla qualità dell'aria nelle città e negli ambienti chiusi, rilevati dai purificatori Dyson connessi, allo scopo di evidenziare i cambiamenti nella qualità dell'aria delle città di tutto il mondo in questo periodo.Nella prima fase, i partecipanti devono indossare lo zaino per raccogliere i dati sulla qualità dell'aria durante la chiusura sanitaria, nel rispetto delle direttive dei governi locali effettuando gli spostamenti consentiti, ad esempio per fare la spesa, per l'attività fisica consentita quotidianamente o per gli spostamenti casa-lavoro. Questi dati ci permetteranno di elaborare una sorta di "istantanea" sulla qualità dell'aria a cui ogni partecipante è stato esposto in un determinato giorno del lockdown.
La fase due
Una volta revocate le restrizioni nelle varie città, il progetto passerà alla fase due. Zaino in spalla, i partecipanti dovranno ripetere i percorsi fatti nel periodo di lockdown per creare una seconda panoramica dell'esposizione all'inquinamento atmosferico una volta revocate le più stringenti misure di blocco. Gli ingegneri Dyson confronteranno queste due serie di dati per comprendere meglio gli effetti del lockdown sull'esposizione giornaliera alla qualità dell'aria degli abitanti delle varie città.
Per garantire la precisione dei dati provenienti dai sensori dello zaino in spazi aperti, gli esperti raccoglieranno anche quelli delle stazioni di monitoraggio cittadine, a ulteriore riprova delle conclusioni che trarranno.
Per saperne di più:
www.breathelondon.org/