Così il Parlamento europeo vuole dimezzare entro il 2030 l’uso di “farmaci” per le piante
I parlamentari europei della commissione Ambiente intendono ridurre del 50% l’uso dei fitofarmaci e del 65% i prodotti ritenuti meno salubri
Ridurre l’uso e il rischio dei prodotti fitosanitari almeno del 50% e l’uso dei cosiddetti “prodotti più pericolosi”, entro il 2030, del 65% rispetto alla media 2013-2017. È quanto approvato dalla commissione Ambiente del Parlamento europeo che ha adottato la sua posizione sulle misure volte a garantire un uso sostenibile dei pesticidi e a ridurre l’uso e il rischio di tutti i pesticidi chimici di almeno il 50% entro il 2030.
La Commissione ha proposto un obiettivo del 50% per entrambe le fattispecie, sulla base della media del periodo 2013-2017. La proposta sarà esaminata dalla plenaria del Parlamento UE tra il 20 e 23 novembre.
I dettagli del progetto
Il testo è stato approvato con 47 voti favorevoli, 37 contrari e 2 astensioni. I deputati chiedono che ogni Stato membro adotti obiettivi e strategie nazionali, basati sulle sostanze chimiche vendute ogni anno, sul livello di pericolo e sulla dimensione della propria area agricola. La Commissione verificherà quindi se gli obiettivi nazionali debbano essere più ambiziosi per raggiungere gli obiettivi UE 2030.
Per massimizzare l’impatto delle strategie nazionali, gli Stati membri devono anche disporre di norme specifiche per almeno le cinque colture in cui una riduzione dell’uso di fitofarmaci avrebbe l’impatto maggiore.
Obiettivo, vietare l’uso di fitofarmaci (ad eccezione di quelli autorizzati per l’agricoltura biologica e il controllo biologico) nelle aree sensibili e all’interno di una zona cuscinetto di cinque metri, come tutti gli spazi verdi urbani compresi parchi, campi da gioco, campi sportivi, percorsi pubblici, nonché le aree Natura 2000.
L’obiettivo è stato innalzato per i pesticidi più pericolosi (nella proposta della Commissione la riduzione era del 50%), gli obiettivi di riduzione di ogni Stato membro non saranno più stabiliti dalla Commissione, ma ogni Stato dovrà fissare i propri obiettivi nazionali, sulla base delle vendite annuali, del livello di pericolosità delle sostanze utilizzate e delle superfici agricole nazionali. La Commissione verificherà se gli obiettivi nazionali sono coerenti per il conseguimento degli obiettivi europei al 2030.
In sostanza, a parere degli europarlamentari nei paesi dell’Ue i pesticidi dovrebbero essere utilizzati solo come ultima risorsa e, per dotare meglio gli agricoltori di sostanze sostitutive, gli eurodeputati vogliono che la Commissione stabilisca un obiettivo Ue 2030 per aumentare le vendite di pesticidi a basso rischio, sei mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento. Allo stesso tempo, la Commissione deve anche valutare le metodologie per accelerare il processo di autorizzazione dei pesticidi a basso rischio e il controllo biologico, poiché le attuali procedure lunghe rappresentano un ostacolo significativo alla loro adozione.
Il dettaglio sull’Italia
Gli europarlamentari italiani presenti in Commissione Ambiente si sono divisi nel voto: Pd e Movimento 5Stelle hanno votato per la riduzione dei fitofarmaci, mentre Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega hanno votato contro.
Per l’Italia la Commissione fissava un obiettivo di riduzione del 62% per tutti i fitofarmaci e del 54% per quelli più pericolosi. Se il testo finale del Regolamento sarà confermato, l’Italia dovrà fissare gli obiettivi di riduzione nel proprio Piano di Azione Nazionale Pesticidi (scaduto nel febbraio 2019).
I commenti
Per la relatrice Sarah Wiener il voto “ci avvicina di un passo alla riduzione significativa dell’uso di pesticidi chimici entro il 2030. È molto positivo che siamo riusciti a concordare compromessi fattibili”. Il Parlamento dovrebbe adottare il suo mandato durante la sessione plenaria del 20-23 novembre 2023, dopodiché sarà pronto ad avviare i negoziati con gli Stati membri dell’Ue.
“Questo voto della Commissione Ambiente è un segnale positivo dopo mesi di polemiche e tentativi delle Associazioni agricole e dell’industria di bloccare la discussione sul nuovo Regolamento SUR e per una significativa riduzione dei pesticidi - commenta Eva Alessi, responsabile sostenibilità del Wwf Italia- oggi è stato fatto un importante passo in avanti nella giusta direzione sulla strada della transizione ecologica dell’agricoltura in Europa, attendiamo con maggiore fiducia e speranza il voto in plenaria del Parlamento europeo”.