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Difendersi dal maltempo. Ecco come cambia il fiume Po. Gli strumenti e le idee

where Parma when Lun, 17/03/2025 who roberto

Primo forum su biodiversità, capitale naturale, servizi ecosistemici nel distretto del Po. L’obiettivo è realizzare una nature positive economy contro la perdita di biodiversità e per il benessere della comunità. Gli investimenti nel ripristino della natura aggiungono da 4 a 38 euro di valore economico per ogni euro speso. Tra il 1978 e il 2022 la temperatura dell’acqua del Po è aumentata di circa 4 gradi.

Il distretto del Po è un'area con felta-slider-750px-credit-autoritadistrettualepo.jpgstraordinari valori naturalistici e paesaggistici, come testimonia la presenza di 5 Riserve Mab Unesco, 420 aree protette locali, regionali e nazionali, 684 siti della rete Natura 2000. Ma è anche una delle zone più densamente popolate d’Europa e in cui si concentrano alcune delle maggiori realtà produttive nazionali. Gli effetti di eventi meteo hanno determinato negli ultimi anni ingenti danni alla popolazione e alle imprese, rafforzando la convinzione di dover agire con urgenza per riorganizzare le strategie di gestione del territorio e adattare i modelli produttivi a condizioni sensibilmente cambiate. È tempo di affrontare in maniera integrata la condizione climatica e ecologica, valorizzando le diverse funzioni che possono svolgere aree naturali in buono stato di salute. Questi elementi sono alla base del primo forum “Biodiversità, capitale naturale, servizi ecosistemici nel distretto del Po”, organizzato il 12 e 13 marzo dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile. L’evento ha richiamato l’attenzione sulla necessità di promuovere e ridefinire soluzioni più efficaci per affrontare i rischi meteo, avviando la transizione verso una nature positive economy, una strategia di sviluppo capace di arrestare la perdita di biodiversità e creare le condizioni per una economia più resiliente e competitiva. Il distretto del Po costituisce un ambito importante per la sperimentazione di iniziative innovative e ambiziose, che possono servire da guida a livello nazionale e comunitario.

 
Un programma
Questo primo forum rientra nel Progetto biennale per lo studio e la valorizzazione della biodiversità nel distretto del Po avviato dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po insieme alla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Il Progetto si propone di realizzare da una parte un approfondimento delle conoscenze dei valori ecologici presenti nei territori fluviali del distretto – funzionale ad una migliore definizione futura delle scelte di pianificazione e intervento – dall’altra una crescita del coinvolgimento e della consapevolezza di tutti i portatori d’interesse sul tema del valore del capitale naturale e dei servizi ecosistemici, anche per le attività economiche che si svolgono all’interno del distretto.
 
Qualità ecologica
Affinché ciò avvenga c’è bisogno di migliorare la qualità ecologica dei territori, con azioni di tutela, gestione e ripristino degli ecosistemi, che in molti ambiti mostrano una condizione di sofferenza. A cominciare dagli ambienti d’acqua dolce. Nel distretto del Po, su 2178 corpi idrici fluviali il 53% presenta uno stato ecologico non buono e circa il 14% registra uno stato chimico non buono.
Quanto ai laghi, su 109 corpi idrici lacustri, il 49 % è in uno stato ecologico sufficiente o inferiore. Le ragioni principali di questa condizione sono legate principalmente alle alterazioni morfologiche e a quelle dei regimi idrologici, indotte dai prelievi.
 
Vulnerabilità
Il distretto del Po è caratterizzato da una elevata vulnerabilità alla variazione meteorologica, con manifestazioni molteplici, tra cui la tropicalizzazione, la modificazione sostanziale dei modelli di precipitazione e il ripetersi di eventi meteorologici estremi (siccità prolungate ed eventi piena lampo).
Alcuni fenomeni registrati – come l’aumento di circa 4 gradi della temperatura dell’acqua del Po tra il 1978 e il 2022 e il rilevante decremento, nell’ultimo trentennio, della portata media del fiume in chiusura di bacino – hanno già determinato profonde modifiche della biodiversità e costituiscono un rischio per la sussistenza delle attività economiche. È necessario agire con urgenza per adattarsi a queste diverse condizioni.
 
Il sondaggio
Al fine di definire un quadro conoscitivo il più possibile esaustivo, gli indirizzi strategici e le proposte concrete di possibili azioni per il raggiungimento degli obiettivi di tutela e valorizzazione del capitale naturale nel distretto del Po, è stata condotta un’indagine conoscitiva tra i soggetti – istituzionali, economici, sociali e tecnici – che operano sul territorio. Dall’indagine emerge tra l’altro che il 91,7% dei rispondenti conosce l’Autorità di bacino distrettuale del Fiume Po; il 52% è informato sullo stato della biodiversità, il 62,1% ha informazioni su materie che hanno influenza sullo stato della biodiversità del Po, e il 55% ritiene che la biodiversità sia minacciata. Per tutelare la biodiversità per il 29 % degli intervistati è necessario attivare maggiori strumenti economici e fiscali, per il 22% servono maggiori investimenti in studi e ricerche per essere più incisivi.
 
Finanziare la biodiversità
Per la tutela e il ripristino della biodiversità esistono forme di sostegno pubblico e private. Eccone alcune tenendo conto che gli investimenti nel ripristino della natura aggiungono da 4 a 38 euro di valore economico per ogni euro speso.
Contributi europei diretti: sono di poco più di 115 miliardi di euro i fondi europei per la biodiversità nel bilancio europeo 2021-27.
Strumenti fiscali: gli strumenti fiscali, come ad esempio i crediti d’imposta, possono essere uno strumento per favorire l’iniziativa privata a sostegno della tutela e ripristino degli ecosistemi.
Canoni, tariffe e contributi: la tariffa del Servizio idrico Integrato, i contributi di bonifica e irrigazione, i canoni di prelievo idrico possono essere utilizzati anche per azioni a favore della biodiversità (come mostra il percorso innovativo realizzato dalla Regione Piemonte).
Strumenti di mercato: crediti di biodiversità, uno strumento economico che può essere utilizzato per finanziare progetti e attività che producono risultati positivi e misurabili per la biodiversità, pagamenti per i servizi ecosistemici (Pes, schemi che mirano ad individuare una remunerazione per i benefici forniti dagli ecosistemi).
Green, Social e Sustainable Bond: nel panorama degli strumenti vi sono diverse tipologie di bond: green, social, sustainability (gss). Vi sono anche i nature performance bond, tipologia di obbligazioni emergente di strumenti legati alle prestazioni del debito che cercano di allineare meglio il costo del debito con il successo nella protezione o nel miglioramento del prezioso capitale naturale produttivo di un paese. Tra questi i green BTP dello Stato Italiano che con le prime due emissioni di buoni del tesoro poliennali (BTP) Green, di 8.5 miliardi di euro a marzo e 5 miliardi di euro ad ottobre 2024, ha emesso il più grande green bond sovrano al mondo; i green bond degli istituti bancari, i green bond di aziende italiane, i green bond emessi dalle assicurazioni.
Partenariato pubblico-privato: i contratti di fiume, le green communities o iniziative specifiche come il fondo “bioclima”.
 
Il commento di Ronchi
“Puntare a livelli di tutela e strumenti di gestione della Natura più efficaci – ha dichiarato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - è fondamentale per l’affermazione di modelli produttivi più resilienti e per garantire gli innumerevoli benefici che possono fornire gli ecosistemi. Esempi in tal senso sono: l’assorbimento della CO2, il controllo dell’erosione, la mitigazione degli eventi estremi, la qualità dell’habitat, la produzione agricola. La perdita, la frammentazione e il degrado della qualità degli ecosistemi compromettono la loro capacità di generare tali benefici, con significative ricadute negative anche sui processi economici”.
 
Il commento di Bratti
“La natura stessa del forum che abbiamo voluto e organizzato insieme a Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – ha sottolineato Alessandro Bratti, segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, che fa luce sugli obiettivi di questi due giorni - non è stata quella del convegno standard, ma intende approfondire nel dettaglio e in modo aggiornato la complessità degli argomenti, tenendo conto in maniera analitica delle diverse e articolate prospettive che si integrano nel distretto del fiume Po. Per l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po la biodiversità non è esclusivamente un elemento da difendere e tutelare ma rappresenta un’opportunità per qualificare al meglio il territorio ed è senza dubbio anche una preziosa occasione per il tessuto imprenditoriale radicato in quest’area, che grazie a questi valori comuni e peculiarità locali può intercettare nuovi e proficui stimoli in questo periodo storico di sostanziale crisi della globalizzazione. In quest’ottica di condivisione di ciò che è presente in natura sotto forma di patrimonio, anche il programma Mab Unesco di Po Grande e in generale delle Riserve presenti assume una grande rilevanza di iniziativa per favorire nuovi e possibili scenari di azione collettiva da promuovere e sostenere concretamente”.

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