Il dilemma delle rocce di scavo. Minambiente: sì per la Tav Firenze
Parere tecnico della commissione Via sul passante ferroviario. Serve un nuovo piano di utilizzo delle terre
Per la realizzazione del passante ferroviario Alta Velocità di Firenze potranno essere utilizzate le terre e rocce da scavo, a condizione che sia elaborato un nuovo piano utilizzo terre che tenga conto di quanto definito dal nuovo protocollo operativo di caratterizzazione ambientale. Lo stabilisce il parere tecnico definito dalla Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale Via-Vas del ministero guidato da Gian Luca Galletti, al termine del supplemento istruttorio specifico per il nodo di Firenze.
Il tema delle terre e rocce da scavo, cioè del materiali che si ricavano dalle perforazioni e dagli sbancamenti per grandi opere e per gallerie, da anni non trova soluzioni definite e chiare. Questi materiali sono considerati rifiuti, e spesso è stato imposto di trattarli come tali: in discarica a prezzo altissimo. Diverse procure hanno sequestrato i cantieri, accusandoli di smaltimento abusivo di rifiuti se non smaltivano queste terre da scavo come se fossero immondizia. In altri casi i lavori sono stati interrotti in attesa di un chiarimento.
Per arrivare alla determinazione del parere, la Commissione Via si è avvalsa del supporto di Ispra, attraverso un tavolo tecnico cui hanno partecipato il Consiglio Nazionale di Ricerca, l'Arpa Toscana e l'Istituto Superiore di Sanità, che ha dato uno specifico contributo per l'ambito della salute umana. Da questo confronto è scaturito il Protocollo, che è parte integrante del parere tecnico della Commissione: al suo interno sono definite le procedure di caratterizzazione e campionamento in corso d'opera delle terre e rocce da scavo prodotte nella realizzazione del passante di Firenze, con riferimento alla verifica ambientale dei materiali e della resistenza geotecnica.
Il punto di attenzione principale del testo è l'utilizzo degli additivi impiegati durante gli scavi, nonché dei lubrificanti della fresa. Il parere tecnico chiarisce inoltre che il monitoraggio in corso d'opera sarà effettuato sotto il controllo di Arpa Toscana.
Ora il proponente, Novadia, dovrà presentare prima dell'inizio dei lavori il piano utilizzo terre (Put) modificato ed aggiornato, che sarà sottoposto ad approvazione del Ministero dell'Ambiente, il quale individuerà un apposito quadro prescrittivo per tutti i necessari approfondimenti "in campo".