Emergenza rifiuti – I carabinieri negli impianti del Lazio. Barricate a Colfelice
Il ministero dell’Ambiente manda il Noe a fare accertamenti sugli impianti di Tmb, compostaggio e termovalorizzazione. A Colfelice (Frosinone) barricate contro il decreto Clini: “Non vogliamo l’immondizia della capitale”
Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha incaricato i Carabinieri dei Noe (Nucleo operativo ecologico) di accertare funzionamento e capacità residue degli impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb), di compostaggio e termovalorizzazione dei rifiuti della regione Lazio. L’operazione è finalizzata ad “assicurare l’efficacia delle disposizioni previste dal decreto sui rifiuti di Roma e le successive misure adottate dal commissario, prefetto Sottile”, scrive il ministero in una nota.
Gli impianti oggetto di accertamento sono quelli gestiti dalla Saf, Società ambiente Frosinone, a Colfelice, in provincia di Frosinone, dalla Ep Sistemi e Mobil Service a Colleferro (Roma), dalla Rida Ambiente ad Aprilia (Latina), il Centro servizi ambientali di Castelforte (Latina), quelli di Paliano (Roma) e di San Vittore del Lazio (Frosinone) di proprietà della società Aria, via Salaria e Rocca Cencia dell’Ama Roma e, infine, le discariche di Malagrotta (Giovi).
Proprio a Colfelice nelle ultime ore è scoppiata la tensione: una barriera umana di un migliaio di persone ha impedito alla Saf di depositare tonnellate di spazzatura provenienti da Roma, come previsto dal decreto sull’emergenza rifiuti. Nella struttura in provincia di Frosinone dovrebbero arrivare ogni giorno 430 tonnellate di immondizia dalla capitale. “Qui a fianco c’è la discarica di Roccasecca che a sua volta emana esalazioni nauseabonde – protestano i cittadini per voce dell’europarlamentare Francesco De Angelis e del consigliere regionale uscente Anna Maria Tedeschi. – Aggiungere 430 tonnellate al giorno di rifiuti da trattare significa decretare la morte della popolazione. Stiamo diventando la pattumiera della regione”.
Sul fronte della raccolta differenziata si è invece clamorosamente esposto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Che ha annunciato un salto di qualità entro aprile per arrivare al 40%: “La capitale diventerà la città italiana con la più alta percentuale di differenziata”, ha assicurato il primo cittadino.