Emissioni. Nel 2017 la CO2 in Europa cresce dell’1,8% (in Italia +3,2%)
I tassi di crescita più alti a Malta (+12,8%), Estonia (+11,3%), Bulgaria (+8,3%) Spagna (+7,4%) e Portogallo (+7,3%)
Nel 2017 le emissioni di CO2 prodotte dall'impiego di combustibili e carburanti fossili sono aumentate dell'1,8% nella Ue rispetto al 2016. In Italia le emissioni sono aumentate del 3,2% e la quota nazionale rispetto alle emissioni totali della Ue è del 10,7%. Lo riporta Eurostat. Le emissioni di CO2 contribuiscono di più al riscaldamento globale e contano per l'80% delle emissioni di gas a effetto serra nell'Unione europea, influenzate da vari fattori come condizioni climatiche, crescita economica, dimensione della popolazione, trasporti, attività industriali. Secondo le stime Eurostat, le emissioni sono aumentate nella maggior parte degli Stati con tassi più alti a Malta (+12,8%), Estonia (+11,3%), Bulgaria (+8,3%) Spagna (+7,4%) e Portogallo (+7,3%).
Cali in 7 Stati: Finlandia (-5,9%), Danimarca (-5,8%), Regno Unito (-3,2%), Irlanda (-2,9%), Belgio (-2,4%), Lettonia (-0,7%) e Germania (-0,2%). Eurostat indica che le importazioni e le esportazioni di prodotti energetici hanno un impatto sulle emissioni di CO2 nel paese in cui i carburanti fossili sono bruciati: se il carbone è importato ciò comporta un aumento delle emissioni mentre se l'elettricità è importata non ha un effetto diretto sulle emissioni nel paese di importazione perché queste sarebbero riportate nel paese esportatore. I dati delle emissioni dall'energia non includono quelle derivanti dalla combustione di rifiuti non riciclabili.