I giorni del G7. Ecologisti contro nucleare e chimica
Le sei priorità della Legambiente e l’allarme del Wwf. Combattere il riscaldamento climatico e i combustibili fossili e maggiore protezione della natura
Stop al nucleare e alle fonti fossili. Sì alle rinnovabili, all’efficienza, allo sviluppo di reti e accumuli, a filiere nazionali per l’approvvigionamento delle materie prime critiche dai raee, alla messa al bando, attraverso un’azione internazionale, delle sostanze inquinanti come i pfas, a più aree protette al 2030 per la tutela della biodiversità e il ripristino della naturalità del territorio. È in sintesi la richiesta della Legambiente al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, in occasione del G7 Ambiente di Torino. Il Wwf chiede alla Presidenza italiana e ai Paesi G7 un testo finale ambizioso per l’obiettivo 1,5°C, l’abbandono definitivo dei combustibili fossili e l’attuazione rapida dell’obiettivo globale 30x30 per la protezione degli ecosistemi, attraverso azioni concrete e finanziamenti aggiuntivi.
Le sei priorità della Legambiente
A parere dell’associazione sono sei priorità su cui l’Italia, che “guida” il vertice, può e deve dare l’esempio.
No al nucleare. Per l’associazione ambientalista è insensato che si torni nuovamente a parlare di nucleare mettendolo tra i punti in agenda del G7 clima, ambiente, energia.
Stop alle fonti fossili. L’Italia faccia subito la sua parte avviando il phasing-out delle fossili e la cancellazione e la rimodulazione dei sussidi ambientalmente dannosi entro il 2030, e inviti anche gli altri paesi a fare altrettanto.
Sì alle rinnovabili. Il futuro del Pianeta passa dalle rinnovabili e dall’efficienza energetica, ma per accelerare lo sviluppo delle fonti pulite e la realizzazione dei grandi impianti è fondamentale semplificare, velocizzare e snellire i processi autorizzativi che ad oggi, soprattutto in Italia, sono troppo lenti e che insieme a tanti altri ostacoli ne rallentano la diffusione.
Sì a filiere nazionali per l’approvvigionamento delle materie prime critiche dai raee per evitare di impattare ambientalmente su quei territori che ne dispongono o che oggi sono il terminale ultimo per lo smaltimento, ed evitando contestualmente di alimentare pericolose future “dipendenze” tra Stati, come avvenuto per le fonti fossili.
Agire in maniera sinergica sulla messa al bando delle sostanze inquinanti, a partire dagli pfas. In particolare in Italia l’inquinamento da pfas è un’emergenza cronica ancora irrisolta tra ritardi e rimpalli di responsabilità a discapito dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Maggiore tutela della biodiversità. L’Italia deve accelerare il passo tutelando almeno il 30% di territorio e di mare entro il 2030, istituendo subito le oltre 70 aree protette terrestri e marine previste ma ancora in stallo, e completando tutte le procedure previste dalla direttiva habitat per la rete Natura 2000 anche per superare le diverse procedure d’infrazione europee; adottare soluzioni basate sulla natura e sul principio dnsh (do no significant harm), favorire l’approvazione della legge europea sul ripristino della natura; stabilire strategie di adattamento e mitigazione per il riscaldamento climatico.
Il commento di Ciafani
“L’Italia e il resto del mondo non perdano questa importante sfida. Al Governo Meloni chiediamo di abbandonare la strada delle fonti fossili e di trasformare il Paese nel principale hub europeo delle rinnovabili. Per un mondo libero dalla dittatura e dipendenza dalle fonti fossili e per contrastare la crisi climatica serve una sinergia internazionale che si basi su un sistema energetico distribuito e innovativo fondato su impianti fossil free. Per questo ci auguriamo che in questo G7 Ambiente l’Italia usi buon senso e responsabilità come sta già facendo la Germania che ha chiuso le sue ultime centrali nucleari nel 2023, sta lavorando ad un piano di uscita dal carbone e poi dal gas e si è posta l’obiettivo di produrre il 100% di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2035”.
L’allarme del Wwf
Dice il Wwf: “Al G7 Clima, Energia e Ambiente di Torino, i ministri G7 discutono delle principali sfide climatiche e ambientali che affliggono il nostro Pianeta. Un’importante occasione per mettere in atto gli impegni della COP28 di Dubai e del quadro globale per la biodiversità. Un avanzamento verso l’abbandono dei combustibili fossili, con le rinnovabili e l’efficienza energetica, il ripristino degli ecosistemi e maggiori finanziamenti per la transizione, rappresenterebbero un segnale positivo per una comunità internazionale sempre più in crisi e divisa tra Nord e Sud del mondo. Preoccupano tuttavia le ambizioni della Presidenza italiana di fare del nostro Paese l’hub del gas nel Mediterraneo, a cui si aggiunge uno scarso impegno in materia di finanza per il clima e la natura.
Le priorità del Wwf
Con il documento “From Ambition to Action: Scaling up efforts and resources towards a just, nature positive and carbon neutral world”, il Wwf chiede alla Presidenza italiana e ai leader G7 di assumere un ruolo di leadership sulle seguenti priorità strategiche:
Assicurare un impegno ambizioso dei Paesi G7 per il clima, a partire dalla necessaria attuazione del Global Stocktake adottato alla COP 28 di Dubai, definendo un National Determined Contribution (NDC) per il 2024 in linea con l’obiettivo comune di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C.
Assicurare un’attuazione rapida ed effettiva del Quadro Globale per la Biodiversità di Kunming-Montreal (GBF), attraverso l’adozione delle strategie e dei piani di azione per la biodiversità in vista della COP 16, garantendo la giusta ambizione, oltre che adeguate risorse finanziarie, per il raggiungimento dell’obiettivo di conservare e gestire efficacemente almeno il 30% delle aree terrestri e delle acque interne e almeno il 30% delle aree marine e costiere entro il 2030.
Accrescere i finanziamenti per il clima e la natura, mobilitando almeno 600 miliardi di dollari all’anno per il nuovo obiettivo collettivo quantificato in materia di finanziamenti per il clima e attuando con urgenza gli obiettivi finanziari del GBF.
Affrontare la doppia crisi del riscaldamento globale e di perdita di biodiversità in tutti i settori socioeconomici, per garantire una transizione inclusiva verso sistemi agricoli e alimentari resilienti, eliminare la deforestazione, proteggere e ripristinare in modo sostenibile gli ecosistemi marini e le zone costiere.
Costruire una partnership paritaria con l’Africa per accelerare l’eliminazione dei combustibili fossili, garantire l’accesso universale alle energie rinnovabili, sostenere il finanziamento per l’adattamento al riscaldamento climatico.
Il commento di Caserta
Dante Caserta, responsabile affari legali e istituzionali del Wwf Italia, afferma: “Dai leader che si riuniranno a Torino e dalla Presidenza italiana ci aspettiamo maggiore ambizione e coraggio per rafforzare gli obiettivi del Global Stocktake della COP28 ed evitare un ricorso sconsiderato alle fonti fossili, a partire dal gas. Sarà necessario inoltre mobilitare finanziamenti aggiuntivi per il clima e la natura, a partire dai target finanziari definiti dal quadro globale per la biodiversità. Nei prossimi mesi, il Wwf Italia continuerà a monitorare i negoziati G7, a partire dal Vertice dei Capi di Stato e di Governo del 13-15 giugno, sostenendo una transizione ecologica che attraversi tutti i settori socioeconomici e la costituzione di un rapporto paritario con il continente africano, basato sul 100% da energie rinnovabili e su piani di adattamento al cambiamento climatico ambiziosi”.