Irruzioni e danneggiamenti al ministero della Transizione ecologica
Il ministro Cingolani: “Brutta parentesi, transizione ecologica non deve essere divisiva. Spero che tutti prendano le distanze, nulla a che fare con l’ambientalismo”
Due irruzioni con danneggiamenti al ministero della Transizione ecologica. Il 1° febbraio il ministero ha subito una prima irruzione; la mattina del 2 febbraio è stato nuovamente preso di mira. Dieci persone del movimento Extinction Rebellion si sono introdotti nel palazzo riuscendo ad arrivare fino al quinto piano, dove si trovano anche gli uffici del ministro. Tra lo sconcerto e la paura dei dipendenti, colpiti dalla vernice, gli attivisti sono stati fermati grazie all’intervento delle forze dell’ordine e posti in stato di fermo.
“È una brutta parentesi - commenta il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani - perché questa è un’istituzione dello Stato. Sono atteggiamenti violenti: hanno anche spinto alcune persone, le hanno imbrattate di vernice, hanno danneggiato diversi piani all’interno. È un peccato, questo è l’effetto di un clima teso: ci sono troppe cattiverie, leoni da tastiera che si esibiscono. Bisogna ritornare a un po’ di serenità”. “A me spiace - prosegue il ministro - che la transizione ecologica venga vista come un argomento divisivo: siamo tutti d’accordo sul fatto che bisogna fare subito delle scelte importanti per il clima. Bisogna farle nel rispetto del mondo del lavoro, della società, delle persone più deboli. È un’operazione complessa, se fosse stata semplice l’avremmo già fatta. Ci vuole un po’ di pazienza da parte di tutti. Queste forme di attivismo violento non hanno giustificazione”.
“Adesso - conclude Cingolani - mi farebbe piacere che tutti prendessero le distanze da questi eventi, perché questo non ha niente a che fare con l’ambientalismo e vorrei proprio esser sicuro che fossimo, almeno su questo, tutti d’accordo”. Secondo una stima provvisoria, i danni arrecati ammontano a circa 7.000 euro. Lo dichiara in una nota il senatore Stefano Candiani della Lega, che ha aggiunto: “La violenza non sarà mai un mezzo per esprimere idee e opinioni, ma solo un modo per arrecare danni alla collettività”. Gli fa eco un altro senatore leghista, Luca Briziarelli: “Nessuno spazio e tolleranza verso chi crede che il dialogo sia sopraffazione e intimidazione, nessuna ambiguità e silenzio verso i compagni che sbagliano".