Mare nostrum. Le crociere spingono per entrare nella riserva di Portofino
Legambiente chiede che le navi non entrino nell’area protetta
Navi da crociera dentro la riserva: per Portofino è stata chiesta la deroga della deroga al decreto anti inchini emanato tre anni fa ai ministri Corrado Clini (Ambiente) e Corrado Passera (Trasporti). Per Legambiente si tratta di "una ridicola farsa, che potrebbe trasformarsi in vero e proprio scandalo, se il ministro Galletti non interverrà al più presto".
Dopo il tragico incidente della Costa Concordia al Giglio, il cosiddetto decreto antinchini Passera-Clini spostò per le navi da crociera il "confine" delle aree protette a 2 miglia dalla costa. Dopo qualche mese, per l'Area marina protetta di Portofino fu chiesta (e ottenuta) una deroga che portò a 0,7 miglia dalla costa il limite non valicabile. In questo modo le navi da crociera possono entrare nell’area protetta e avvicinarsi al minuscolo e bellissimo golfo.
Ora c’è una nuova richiesta di avvicinarsi ancora. La richiesta delle compagnie di navigazione è di ridurre ancor più questo limite, portandolo ad appena 0,3 miglia (circa 600 metri), come ha annunciato l’ammiraglio Vincenzo Melone, comandante del compartimento marittimo di Genova.
La decisione, dice la Legambiente, è attesa per i prossimi giorni a Genova durante la riunione che dovrebbe sancire l'approvazione di questo provvedimento, sul quale ci sarebbe già l'ok della Regione Liguria, del comune di Portofino e addirittura della Capitaneria di Porto di Genova".
Secondo il responsabile mare della Legambiente, Sebastiano Venneri, “tutto ciò succede a Genova, sede della Costa Crociere, dove la sua pressione, a giudicare da quanto sta accadendo, si fa sentire con forza. Ma sarebbe veramente vergognoso far passare una misura del genere, che depotenzia del tutto il Decreto rotte e che aprirebbe a tutte le aree marine protette la possibilità di chiedere deroghe alla distanza stabilita". Legambiente chiede dunque al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti di intervenire.