A Marghera nasce il primo cracking per la chimica verde
L’Eni avvia un impianto unico in Europa per un investimento di 200 milioni di euro e 90 nuovi posti di lavoro
Il progetto per rendere più efficiente il cracking di Marghera e un nuovo impianto unico in Europa per produrre chimica verde è stato presentato all'assessore regionale alla Legge speciale, Renato Chisso.
All'incontro erano presenti per Versalis (Eni), il direttore delle risorse umane, Fabrizio Bellini, e il direttore ricerca, sviluppo e innovazione, Sergio Lombardini. Per la Regione era presente anche direttore del dipartimento recupero territoriale/ambientale, Giovanni Artico. Il progetto prevede a regime 90 nuovi posti di lavoro diretti senza considerare l'indotto. Circa 200 milioni di euro l'investimento di cui: 80 per sistemare il cracking e 120 milioni di euro per il nuovo impianto.
Secondo i propositi di Versalis sarà un impianto ad alta tecnologia in grado di ridurre le emissioni con un conseguente miglioramento ambientale. Dovrebbe sorgere nelle aree ancora di proprietà di Versalis e dunque fuori dall'accordo di cessione alla costituenda newco Regione-Comune, definito nei giorni scorsi.
Il progetto avrebbe una partnership importante, gli americani di Elevance Renewable Sciences, società di Chicago che ha già realizzato un impianto analogo a Giava in Indonesia.e dunque molta attenzione ci si aspetta sotto il profilo dei tempi di approvazione del progetto che dovrà andare in Via regionale.
Secondo Versalis per gli interventi sul cracking entro il 2015 tutto dovrebbe essere completato, mentre il nuovo impianto sarà pronto per inizio 2017. L'auspicio da parte di Versalis Eni è dunque quello di una celerità autorizzativa da parte della pubblica amministrazione e degli enti locali, in modo da rispettare i tempi pianificati dal crono programma del progetto.