Rifiuti. Il ministero dell’Ambiente mette mano al Programma Nazionale di Gestione
Tra gli obiettivi, puntare sul riciclo di materia e bloccare il recupero energetico facendo chiudere i termovalorizzatori. Il ministro Costa: «I modelli virtuosi saranno estesi a tutto il territorio nazionale»
Al via il tavolo istituzionale tra ministero dell’Ambiente, Regioni e Province autonome per la definizione del Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti, come richiesto da mesi dai cittadini e dalle imprese che producono o che smaltiscono i rifiuti. La caratteristica principale sarà un programma fortemente vicino alle indicazioni del Movimento Cinque Stelle, come ha scritto su Instagram il ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Il nostro #Paese sta mettendo in campo una strategia sulla gestione dei #rifiuti che ci proietterà verso l’obiettivo dell’#EconomiaCircolare, mettendo alla porta non solo gli #inceneritori, ma altri sistemi che non prevedano il recupero della materia”. Secondo il documento dei Cinque Stelle, il piano “non è un atto specificatamente richiesto dall’Unione europea” e “rappresenta la pietra tombale degli inceneritori in Italia”.
L’annuncio del ministero
Si tratta, scrive il ministero dell’Ambiente, di “un piano da adottare in attuazione dell’art.198bis del Dlgs 152/06, che vede il Ministero, con il supporto dell’Ispra, impegnato ad individuare i macro-obiettivi e a definire i criteri e le linee strategiche cui le Regioni e le Province autonome si dovranno attenere nella elaborazione dei Piani regionali per la gestione dei rifiuti”. “Lo scopo è il raggiungimento di un’adeguata rete impiantistica nazionale che consenta di superare le criticità più volte segnalate anche nell’ambito del contenzioso comunitario, migliorare gli standard ambientali dei servizi e diminuire i costi del servizio per i cittadini”.
Aggiunge il ministro Costa: “Attualmente esistono delle criticità, in talune regioni, che intendiamo superare, estendendo a tutto il territorio nazionale i modelli più virtuosi”. È il caso della Sicilia, regione priva di impianti di trattamento dei rifiuti, vincolata alle discariche, che ha proposto più volte di rendersi indipendente tramite la costruzione degli inceneritori di cui molti esperti rivendicano l’urgenza, ma alla quale il ministro ha più volte bocciato un piano regionale siffatto.
Chi metterà a punto il piano
La normativa prevede il ministero dell’Ambiente al centro di questo processo con il supporto tecnico di Ispra, con l’avallo di Regioni e Province autonome. Un tavolo di lavoro a cui il ministero ha invitato a partecipare anche i rappresentanti dell’Anci. Inoltre, è stata approvata all’unanimità nella prima riunione del tavolo anche l’ulteriore proposta del ministero di allargare i lavori ai rappresentanti del ministero per lo Sviluppo Economico e l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.