Rifiuti. La spazzatura di Roma verso Foggia, Ugento, Cavallino e Poggiardo
In quattro siti della Puglia c’è possibile disponibilità di trattare l’immondizia del Lazio
Sono 4 i siti in cui potrebbe esserci disponibilità per accogliere in Puglia i rifiuti di Roma. Si tratta di Foggia e dei comuni leccesi di Cavallino, Ugento e Poggiardo.
Il dato è emerso durante la riunione in commissione Ambiente del Consiglio regionale della Puglia dall'intervento del commissario Ager, Gianfranco Grandaliano, sulla richiesta avanzata dalla municipalizzata dei rifiuti capitolina per l'attivazione di un accordo temporaneo tra le Regioni Puglia e Lazio che consenta il trattamento delle eccedenze di produzione dei rifiuti.
Grandaliano dal punto di vista tecnico ha spiegato che la scelta di Ama è ricaduta sulla Puglia "in virtù di dati Ispra dai quali risulta che la Puglia è l'unica a trattare al 100% i rifiuti indifferenziati".
"Disponiamo di 10 impianti la cui capacità - ha aggiunto - è superiore in alcuni casi, soprattutto in seguito all'aumento della raccolta differenziata, alle quantità effettivamente smaltite. Sono 4 i siti in cui potrebbe esserci disponibilità, ma è da escludere che l'eventuale trasferimento possa avvenire nei mesi di luglio e agosto, dal momento che gli impianti in questione si trovano in località turistiche, che nel periodo estivo vedono incrementare la quantità di rifiuti prodotti".
Sulla questione il consigliere e coordinatore regionale di Direzione Italia-NcI, Francesco Ventola, dopo aver promosso l'audizione del commissario Grandaliano, ha spiegato che "è servita per fare chiarezza". Secondo il fittiano "il Movimento 5 Stelle, che da due anni gestisce la Capitale ed è tanto sensibile ai temi dell'ambiente, di rifiuti zero e di zero discariche, intende raggiungere questo risultato mandando a bruciare e smaltire i propri rifiuti in giro per l'Italia, in modo particolare negli impianti pugliesi". Sulla richiesta per il trattamento delle eccedenze di produzione dei rifiuti sono diversi i consiglieri regionali che hanno già chiesto, con una mozione, che della decisione sia investita l'Assemblea legislativa pugliese.