Per tutti gli isotopi! “Le Monde” denuncia un difetto di fabbricazione in 22 reattori nucleari
Il caso è esploso in Belgio dove esisterebbero “crepe potenziali” nella vasca del reattore numero 3 della centrale di Doel (Anversa). Ma i serbatoi sospetti sono sparsi in tutto il mondo, nove nella sola Europa. Il produttore dei sistemi – il gruppo olandese Rotterdamsche Droogdok Maatschappij – ha cessato le attività
Scoppia in Belgio una nuova grana nucleare. A denunciarla è il quotidiano francese “Le Monde” che parla di “crepe potenziali” nella vasca di raffreddamento del reattore numero 3 della centrale di Doel, nei pressi di Anversa. E per conseguenza alza il livello di attenzione sulla sicurezza di ben 22 centrali atomiche in otto diversi paesi “che dovranno essere riviste dopo la scoperta in Belgio”, scrive il giornale. Il reattore di Anversa è stato spento.
La Fanc, l’Agenzia federale per il controllo nucleare belga, ha fatto sapere che il problema potrebbe riguardare anche un altro impianto nel paese, uno dei Tihange 2 vicino a Liegi: il serbatoio, infatti, è stato fornito dallo stesso produttore del sito di Anversa, il gruppo olandese Rotterdamsche Droogdok Maatschappij, che nel frattempo ha cessato le attività. Ma non è solo il Belgio a stare sulle spine. L’azienda olandese ha prodotto infatti altri venti serbatoi installati in centrali nucleari sparse per il mondo: dieci negli Stati Uniti, due in Germania, uno in Argentina, altri due in Spagna e Paesi Bassi, uno in Svezia e due nella vicina Svizzera. È pertanto possibile, secondo la Fanc, che gli stessi difetti siano presenti in questi impianti.
L’allarme è scattato il 2 giugno durante la revisione decennale del reattore 3 di Doel, commissionato dai belgi nel 1982. Un metodo di analisi con sensori a ultrasuoni ha rilevato la presenza di “fessure potenziali”, riferisce l’agenzia nucleare. Un evento temporaneamente valutato al livello 1 di gravità, il più lieve secondo i comuni standard internazionali. Ora il combustibile nucleare è stato scaricato per il riesame.
“Non c’è pericolo per i cittadini, i lavoratori e l’ambiente”, si sono affrettati a chiarire in una nota quelli del Fanc e di Electrabel, la filiale belga del gruppo francese Gdf Suez che gestisce l’installazione.
“È vero, i difetti non hanno causato perdite di elementi radioattivi durante le fasi di funzionamento del reattore. Ma – dice al quotidiano François Balestreri dell’Istituto Nazionale per la protezione radiologica e la sicurezza nucleare francese (Irsn) – dimostrano che la qualità di fabbricazione non è certo al più alto livello”. “Le Monde” riferisce infine che gli ingegneri di Electrabel stanno effettuando test ulteriori che richiederanno “un paio di mesi di lavoro” a partire da agosto. Ma i problemi sembrano abbastanza gravi da impedire il riavvio del reattore, sentenzia Balestreri.
Con una nota, la Commissione europea ha raccomandato l’ispezione dei nove impianti costruiti da Rotterdamsche Droogdok Maatschappij e accesi nei paesi Ue.