Per tutti gli isotopi! Parte la Vas del deposito. (Intanto si contamina un dipendente Sogin)
Negli impianti di trattamento dei rifiuti radioattivi della Casaccia, Roma, un addetto della Sogin è rimasto contaminato da plutonio. Per fortuna, il dipendente non ha subito conseguenze in seguito all’incidente sul lavoro
In uno degli impianti dei rifiuti radioattivi del centro Enea e Sogin alla Casaccia, Roma, un dipendente della Sogin è rimasto contaminato da plutonio. Per fortuna, il dipendente non ha subito conseguenze in seguito all’incidente sul lavoro. Immediato l’attacco allarmistico di diversi esponenti minori di alcuni partiti.
Nel frattempo il ministero dell'Ambiente ha avviato "la fase di scoping prevista dalla procedura di valutazione ambientale strategica sulla proposta di carta nazionale delle aree idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e il parco tecnologico. L'elenco delle 51 aree idonee è stato pubblicato sul sito del ministero il 13 dicembre 2023". Oggi in Italia i rifiuti radioattivi che vengono prodotti continuamente dalle attività mediche, industriali e di consumo vengono conservati in una ventina di impianti locali di stoccaggio.
Che cosa è accaduto
Il 21 novembre scorso, nel corso di attività di gestione di rifiuti radioattivi all’interno dell’impianto Plutonio, che si trova nel centro Enea di Casaccia, è stato riscontrato un evento di contaminazione interna di un dipendente con potenziale superamento dei limiti di dose annuale prescritti dalla normativa. Sono state attivate le procedure consuete e i controlli di rito per tutelare la salute dell’addetto; i monitoraggi condotti sull’addetto registrano valori confortanti e non vi è stata alcuna dispersione di materiale pericoloso.
La procedura Via-Vas
"Lo svolgimento della procedura di Vas sull'iter di localizzazione del Deposito nazionale", ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, "ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente contribuendo all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione, adozione e approvazione della Cnai. In questo modo offriamo la possibilità alle amministrazioni locali di partecipare nuovamente al processo decisionale prima della approvazione della Carta".
Più in particolare, ricorda il ministero, “il deposito nazionale è un'infrastruttura ambientale di superficie che permetterà di sistemare definitivamente e in sicurezza i rifiuti radioattivi a bassa e molto bassa attività, stoccati all'interno di decine di depositi temporanei presenti nel Paese, prodotti dall'esercizio e dallo smantellamento degli impianti nucleari e dalle quotidiane attività di medicina nucleare, industria e ricerca”.
Leggi le 51 aree idonee individuate per ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi: https://www.mase.gov.it/sites/defaul...