Il valore della natura/2 - Ispra, in cattivo stato 69% dei 135 habitat di interesse comunitario
Solo una minima parte delle specie monitorate mostra un incremento (4% degli animali, 1,4% dei vegetali), e solo il 5,3% degli habitat è in espansione, ma per il 44% delle specie animali le prospettive sono buone
Sono 2926 le mappe di distribuzione che l’Ispra ha ricevuto dalle regioni ed elaborato e 3581 le schede sullo stato di conservazione di specie e habitat. Con il contributo delle società scientifiche, ha prodotto 834 schede di sintesi su specie animali e vegetali e habitat di interesse comunitario, corredate da decine di mappe e centinaia di grafici. Risultato: il 69% dei 135 habitat di interesse comunitario e il 50% delle 339 specie è in uno stato di conservazione cattivo o inadeguato. Solo una minima parte delle specie mostra un incremento (4% degli animali, 1,4% dei vegetali), e solo il 5,3% degli habitat è in espansione. Questi alcuni dei dati che il direttore generale dell’Ispra, Stefano Laporta ha presentato la scorsa settimana a Roma, nell’ambito della Conferenza organizzata dal ministero dell’Ambiente “La Natura dell’Italia”.
D’altro canto, secondo quanto riferito da Laporta, ci sono ragioni per sperare in un miglioramento: per il 30% delle specie vegetali e degli habitat, e per il 44% delle specie animali le prospettive future appaiono infatti complessivamente favorevoli.
Tutelare la struttura e il funzionamento degli ecosistemi è essenziale, non solo per un generale obiettivo di conservazione della natura, ma anche per garantire quei servizi ecosistemici dai quali dipende la nostra vita, la nostra salute e anche la nostra economia. È questo l’obiettivo cui mirano tutte le principali azioni, sia in ambito internazionale sia europeo, con varie direttive e con la Strategia europea per la biodiversità. La tutela richiede conoscenza e l’Ispra, con tutte le sue unità, è in prima linea nel monitoraggio del patrimonio di biodiversità del nostro Paese.
La scorsa settimana è stato completato l’invio dei dati del terzo Rapporto sull’attuazione della Direttiva Habitat ex Art.17. La produzione del Rapporto rappresenta un punto di svolta nel monitoraggio della biodiversità in Italia perché per la prima volta si è realizzata una collaborazione tra Ispra, ministero dell’Ambiente, Regioni e Province autonome, Osservatori Regionali per la biodiversità e le principali società scientifiche nazionali, assicurando il supporto di centinaia di esperti.