Assoclima, bilancio positivo nel 2022 per il settore della climatizzazione
Numeri in crescita nel 2022 per tutti i comparti, ottimi risultati soprattutto per pompe di calore e ibridi
Il 2022 è stato un anno positivo per il settore della climatizzazione. Lo confermano i risultati dell’indagine statistica di Assoclima sui dati di produzione, importazione, esportazione e mercato Italia di climatizzatori d’ambiente, sistemi split, multisplit e VRF, condizionatori packaged e roof top, pompe di calore, gruppi frigoriferi con condensazione ad aria e ad acqua, unità di trattamento aria, sistemi di ventilazione meccanica controllata, unità terminali, sistemi ibridi e apparecchi per la produzione di acqua calda sanitaria. L’edizione 2022 dell’indagine, alla quale hanno partecipato 48 aziende, ha evidenziato un valore della produzione nazionale di poco superiore al miliardo di euro, in crescita del 29% rispetto all’anno precedente, mentre il totale del mercato Italia ha superato i 3 miliardi di euro, con un incremento del 35,5% sul 2021.
Climatizzatori e pompe di calore
Per il comparto dell’espansione diretta l’indagine Assoclima ha rilevato un trend positivo del fatturato Italia per tutte le tipologie di prodotti: +17% a valore e +11% a volume per i climatizzatori monosplit, +13% a valore e +8% a volume per i multisplit, +16% a valore e +12% a volume per sistemi VRF, +23% sia a valore che a volume per i climatizzatori monoblocco, +20% a valore e +5% a volume per i condizionatori roof top. Anche nel 2022 i dati più significativi sono stati registrati nel comparto idronico, dove i gruppi frigoriferi con condensazione ad aria e le pompe di calore elettriche aria-acqua hanno riportato incrementi complessivi del 55% a valore e del 69% a volume. Performance molto interessanti sono state rilevate soprattutto per le pompe di calore, le cui vendite sono passate da 42.000 unità nel 2018 a 294.000 unità nel 2022. I risultati migliori sono stati ottenuti ancora una volta dalle pompe di calore con potenze fino a 17 kW che, rispetto al 2021, hanno registrato una crescita del 83% a valore e 82% a volume.
Ibridi, gruppi frigo
Numeri ancora più eclatanti sono stati rilevati per gli apparecchi ibridi, la cui rilevazione statistica viene svolta in collaborazione con Assotermica: costituiti da una pompa di calore elettrica e una caldaia a gas a condensazione, questi apparecchi sono cresciuti del 190% a valore e del 110% a volume. Bene anche l’andamento delle vendite di pompe di calore per la produzione di acqua calda sanitaria: il 2022 si è chiuso con aumenti del 87% a valore e 64% a volume.
L’andamento positivo delle apparecchiature idroniche ha influenzato il settore delle unità terminali (ventilconvettori standard con e senza mantello, cassette e hi-wall) che, a fine 2022, ha fatto registrare un +39% a valore e +22% a volume. Luci e ombre per i gruppi frigoriferi condensati ad acqua e le pompe di calore acqua-acqua, per i quali è stata rilevata una crescita complessiva del 16% a valore ma un decremento a volume (-28%), e per le unità di trattamento aria, che a fronte di un incremento a valore del 20% hanno registrato un leggero calo (-3%) a volume. In crescita, infine, i numeri per i sistemi di ventilazione meccanica residenziale (VMC): +20% a valore e +11% a volume.
Il commento del presidente
“La presentazione dei dati di settore arriva in un momento di particolare importanza per il nostro comparto” ha dichiarato Luca Binaghi, Presidente di Assoclima Costruttori Sistemi di Climatizzazione in apertura dell’incontro. “In ambito nazionale si è appena chiusa la discussione sulla cessione del credito e lo sconto in fattura, ma più in generale siamo nel pieno di una fase di produzione legislativa senza precedenti che coinvolge tutta l’Europa. Mi riferisco alla revisione dei regolamenti Ecodesign ed Etichettatura Energetica, misure che incidono direttamente sul nostro business ponendo dei requisiti per l’immissione degli apparecchi sul mercato; alle direttive del pacchetto Fit for 55 e alla revisione del regolamento sugli F-gas, che porta con sé numerose implicazioni legate al passaggio verso gas refrigeranti naturali o a basso impatto ambientale, ma lo fa con delle ipotesi di phase-out che rischiano di essere inconciliabili con l’industria. In sottofondo a tutto ciò vi è l’aspettativa di un settore che rappresenta alcune tra le tecnologie più promettenti per ciò che riguarda gli obiettivi di decarbonizzazione, nonché di un settore che considera una maggiore elettrificazione dei consumi come la strada maestra per arrivarci. Come Assoclima siamo consapevoli del nostro ruolo e della complessità di una sfida che sarebbe illusorio pensare di poter affrontare da soli.”