Obiettivo smart city. Ma il residenziale spreca ancora il 48% dell’energia
Al via il progetto Smart city – Smart life per i comuni che vogliono diventare sostenibili con energie rinnovabili e riqualificazione energetica. Olbia batte tutti nei consumi: 1.676 kWh contro i 1.459 di Roma
Il 41% dei comuni italiani (3.318 su un totale di 8.092) ha approvato il Piano energetico comunale (dati Istat), ma solo il 27% (2.222 amministrazioni) ha aderito al Patto dei sindaci, il programma della Commissione europea che sostiene gli enti locali nell’attuazione di politiche di riduzione delle emissioni di CO2, nella realizzazione di misure di efficienza energetica e nella produzione di energia da fonte rinnovabile. E tra questi, solo il 17% (circa 375 comuni) ha presentato progetti per la riduzione dell’inquinamento.
A frenare l’impegno sul fronte dell’eco-sostenibilità urbana sono soprattutto la mancanza di fondi per realizzare gli studi preliminari, i cosiddetti audit energetici, ai piani di azione e alle installazioni, ma anche una scarsa comunicazione con i cittadini.
È questo il contesto in cui parte il progetto Smart city – Smart life di Officinae Verdi, la energy environment company di UniCredit e Wwf. Il programma, informa una nota, è pensato per i comuni che “vogliono investire su un nuovo modello di innovazione sostenibile improntato alla generazione distribuita di energia e alla riduzione degli sprechi”. E comprende, tra l’altro, illuminazione pubblica ad alta efficienza, impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici, centrali termiche, cogenerazione, piattaforme a biomassa per generare elettricità e calore e valorizzare gli scarti boschivi. Officinae Verdi, in particolare, verifica la sostenibilità del Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes) comunale, agevolando l’attivazione di finanziamenti per lo sviluppo di rinnovabili ed efficienza energetica.
Consumi: Olbia batte tutti – In Italia il consumo medio pro capite di energia elettrica in ambito comunale si aggira intorno ai 1.200 kWh annui, con picchi rappresentati dai comuni di Olbia (1.676 kWh), Cagliari (1.583 kWh) e Roma (1.459 kWh). E la sola amministrazione pubblica nel 2011 ha consumato 4.701,3 milioni di kWh (dati Terna), con un aumento del 2% rispetto all’anno precedente. Lo spreco di energia è soprattutto a carico del settore residenziale (48%), seguito da quello industriale con il 42% e dai trasporti con il 10% (elaborazione Officinae Verdi su dati Confindustria).
“Imprese, enti pubblici e famiglie possono autoprodurre energia pulita e risparmiare sensibilmente sulla bolletta energetica, anche il 50-60% ¬– spiega Giovanni Tordi, amministratore delegato di Officinae Verdi – abbattendo contemporaneamente anche le emissioni di CO2”. Per questo Officinae Verdi sta tracciando una road map per la grid parity su diverse tecnologie.
Undici miliardi Ue per la smart city – L’Unione europea ha stanziato 11 miliardi di euro per finanziare progetti di sostenibilità urbana, affinché le città diventino smart, riducendo le emissioni di CO2 e l’inquinamento in generale, ottimizzando le risorse energetiche, limitando la congestione del traffico, rendendo più accessibili ed efficienti i servizi pubblici. In Italia, riprende Tordi, “il potenziale di recupero energetico attraverso interventi di efficienza è enorme: vale almeno 12 miliardi di euro all’anno per il settore residenziale e 8,2 miliardi di euro all’anno per le imprese, fino al 2020”. Inoltre, è stato stimato dal Politecnico di Milano che le misure pubbliche attivabili su questo segmento siano in grado di stimolare circa 60 miliardi di euro di investimenti complessivi al 2020.