Riscaldamento. A Milano stop alle caldaie a gasolio entro ottobre 2022
Lo prevede il Regolamento per la qualità dell'aria, presto in esame al Consiglio comunale. La misura è stata anticipata di un anno: era prevista per il 2023, enterà in vigore nel 2022
Milano anticipa di un anno la messa a bando delle caldaie a gasolio e biomassa per il riscaldamento degli edifici che dovranno mettersi in regola entro il primo ottobre 2022, e non il 2023, come era stato pensato in un primo momento dal Comune. Lo prevede il Regolamento per la qualità dell'aria, che dovrebbe arrivare all'attenzione del Consiglio comunale.
"Anticipiamo la scadenza per metterci in regola con le caldaie, perché con gli incentivi che sono stati messi in campo da Comune e Stato - ha spiegato l'assessore alla Mobilità del Comune, Marco Granelli, in commissione consiliare - pensiamo che i cittadini possano usare le due estati che mancano per poter realizzare gli interventi". A Milano sono rimaste 1500 caldaie a gasolio che devono essere adeguate, "mentre il pubblico è intervenuto in modo deciso su questo punto - ha aggiunto Granelli - e nelle case popolari dell'amministrazione non ne è rimasta nemmeno una". Sono invece otto gli edifici pubblici che ancora usano questo sistema di riscaldamento.
Sin qui, il Comune ha distribuito quasi 11 milioni di euro Comune per il cambio delle caldaie; per le pizzerie ci sarà invece l'obbligo di utilizzare legna certificata dal primo ottobre del 2023. Altro punto dove interviene il Regolamento per la qualità dell'aria è quello dell'obbligo di chiusura delle porte dei negozi. L'obbligo, in questo caso, viene posticipato al primo gennaio del 2022, vista la situazione pandemica. In deroga alla chiusura delle porte è ammesso l'uso delle lame d'aria non riscaldate elettricamente e l'adeguamento delle lame già installate deve essere fatto dai commercianti entro il primo giugno 2022. L'intervento sulle porte è stato posticipato perché il commercio è in profonda crisi, come ha ricordato l’assessore Granelli, “e dobbiamo dare tempo agli operatori di superare il momento".