Studio. Con la riqualificazione energetica dell’immobile si abbatte il 38% dei consumi di gas
Il report a cura dell’Ufficio Studi Gabetti e Gabetti Lab sull’impatto del Superbonus 110%. L’obiettivo principale è stato quello di quantificare il risparmio attraverso l’analisi di 986 condomini
Riqualificazione energetica: il 92%, pari a 1.921.630.658 di euro, riguarda gli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate (cappotto termico) che interessano l’involucro degli edifici, mentre circa il 6%, pari a 118.567.091 di euro, gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali (generatori di calore). Sul campione esaminato, in termini percentuali, vi è stata una cessione complessiva dell’98% degli importi lavori e un residuo a carico dei condomini del 2%. Il 74% dei condomini del campione analizzato ha effettivamente sostenuto una spesa che va da 0 al 4%, mentre il 26% ha sostenuta una spesa tra il 5% e il 29%. L’abbattimento del fabbisogno energetico medio stimato è del 51%, il risparmio energetico medio stimato è del 46%. A confermare questi valori positivi vi è anche il salto di classe energetica medio che è stato stimato intorno a 3.
La ricerca
L’Ufficio Studi Gabetti insieme a Gabetti Lab - primo player nella riqualificazione per l’efficientamento energetico di condomini e unità abitative grazie alla gestione di reti di imprese - ha condotto un’analisi sull’impatto del Superbonus 110%. L’obiettivo principale è stato quello di quantificare, attraverso l’analisi di 986 condomini (34.705 unità) che hanno deliberato interventi di riqualificazione energetica, il relativo risparmio dal punto di vista economico. In secondo luogo, si è stimato l’impatto dei lavori effettuati dal punto di vista del risparmio energetico e delle emissioni di CO2, attraverso l’analisi di 186 di questi condomini. “Nel corso del primo semestre del 2022, l’interesse verso il Superbonus 110% da parte di operatori del settore e beneficiari è cresciuto esponenzialmente – dichiara Alessandro De Biasio, AD di Gabetti Lab. - Infatti, secondo dati Enea, da gennaio 2022 ad agosto 2022 il numero dei progetti asseverati e dei relativi investimenti è quasi triplicato. Tra le diverse tipologie di edifici ammessi alla detrazione, i condomini sono quelli che più di altri ne hanno beneficiato. Per i 37.838 progetti in condominio asseverati (circa il 12,3% del totale edifici), l’investimento generato ammonta a 22 miliardi di euro, circa il 43,3% del totale. Seguono gli edifici unifamiliari, che a fronte di 178.785 progetti asseverati hanno generato un investimento di 20 miliardi (39,6% sul totale), e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti che, dei 90.562 progetti asseverati hanno generato 8,7 miliardi di investimento (17,2%)”.
Analisi impatto economico
Rispetto all’impatto economico, l’analisi ha preso in considerazione un campione di 986 condomini che hanno usufruito del Superbonus 110% da cui è stato possibile calcolare il risparmio economico generato e il volume d’affari, il credito d’imposta, il residuo a carico dei condomini, i costi per gli interventi che riguardano la riqualificazione della centrale termica, e quelli per gli interventi su involucro. L’importo totale dei lavori deliberati è di 2.087.751.955 euro, di cui una quota residua del 2% riguarda interventi di ristrutturazione edilizia non legati all’efficientamento energetico. Per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione energetica, il 92%, pari a 1.921.630.658 euro, riguarda gli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate (cappotto termico) che interessano l’involucro degli edifici, mentre circa il 6%, pari a 118.567.091 di euro, gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali (generatori di calore). Sul fronte della modalità di pagamento, sommando i lavori previsti per tutti i 986 condomini, è prevista una cessione del credito di imposta pari a 2.052.052.647 di euro (compreso quello previsto per la ristrutturazione edilizia), e un residuo a carico del condominio pari a 35.699.308 di euro. In termini percentuali, significa una cessione complessiva dell’98% degli importi lavori e un residuo a carico dei condomini del 2%.
Credito d’imposta
Dei 986 condomini che hanno beneficiato del Superbonus 110%, il 29% è riuscito a beneficiare di un credito d’imposta al 100%. Segue il 45% del campione i cui progetti hanno generato un credito d’imposta che oscilla tra il 96 e il 99%, quindi il 17% tra il 91 e il 95% e, infine, l’6% tra l’81 e il 90%. Pertanto, delle spese sostenute per la riqualificazione energetica, il 74% dei condomini del campione analizzato ha effettivamente sostenuto una spesa che va da 0 al 4%, mentre il 26% ha sostenuta una spesa tra il 5% e il 29%.
Il risparmio energetico medio per unità abitativa
Dei 986 condomini, 186 (per un totale di 7.818 unità immobiliari) sono stati analizzati al fine di estrarre delle statistiche relative a: risparmio energetico medio e riduzione media di emissioni di CO2 per unità abitativa; percentuali medie di abbattimento della trasmittanza termica per i diversi componenti dell’involucro edilizio (pareti, coperture, pavimenti, serramenti); riduzione del consumo di gas. L’abbattimento del fabbisogno energetico medio stimato per i condomini analizzati, che vedono un totale di 1.229.817 mq di isolamento termico, è del 51%, mentre la percentuale di risparmio energetico medio stimata è del 46%. A confermare questi valori positivi vi è anche il salto di classe energetica medio, che è stato stimato intorno a 3. Un altro degli aspetti positivi che l’analisi ci restituisce è la riduzione del consumo di gas. Partendo dalla stima del consumo di gas complessivo dei condomini ante-operam, l’abbattimento stimato del consumo al mc di gas post-intervento è del 38%. Il risparmio in termini di minor gas utilizzato per riscaldare l’abitazione e per la produzione di acqua calda determina anche una riduzione dei costi annuali di utilizzo gas che, per i 186 edifici del campione, è stimata al 43%. A migliorare è anche il rendimento medio stagionale del rapporto tra calore fornito dalla caldaia ed energia consumata. Dall’analisi dei dati si nota che, dall’80% ante-operam, gli interventi di ristrutturazione energetica consentono un aumento del rendimento che raggiunge il 94%. Riduzioni che hanno un impatto notevole sia in termini di risparmio economico in bolletta e nei costi condominiali, sia in termini di incremento del valore di mercato dell’immobile. Infine, un terzo dato che si è riusciti a ricavare, è il risparmio di emissioni di CO2 che per i 186 condomini analizzati è stimato intorno al 50%.