Superbonus e fascicolo del fabbricato. Irene: opportunità o nuova causa di blocco dei cantieri?
Rete IRENE pone la sua attenzione su un dettaglio emerso tra gli ultimi emendamenti al Decreto Rilancio
L’iter di conversione in Legge del Superbonus 110% è ancora in corso, ma comincia a delinearsi il profilo del testo che dovrebbe giungere, entro qualche giorno, all’aula della Camera. Fonti di stampa -si legge in una nota di Rete Irene - hanno riportato che sarebbe intenzione del Governo, che interverrà con un proprio emendamento finale, limitare le modifiche al testo dell’art. 119 del Decreto Rilancio a un numero molto esiguo: la riduzione del massimale per unità immobiliare, l’inclusione delle seconde case (una sola per ogni contribuente), accesso al superbonus anche ai soggetti del terzo settore ed estensione al 30 giugno 2020, ma solo per le case popolari. Non si esclude, tuttavia, che qualche altra correzione possa essere introdotta all’ultimo momento. Tra queste ve n’è una che, seppur interessante sotto il profilo tecnico, merita un’attenta riflessione sotto quello pragmatico. Si tratta della proposta di istituire il Fascicolo del Fabbricato. Una rivoluzione positiva per il nostro Paese, attesa già da molti anni, che finalmente potrebbe avvalersi di uno strumento unico per mappare e indagare tutte le componenti degli edifici presenti sul nostro territorio. All’interno del documento sarebbero infatti contenute le informazioni relative allo stato di agibilità e sicurezza dell’immobile sotto i profili della stabilità, dell’impiantistica, della manutenzione, dei materiali utilizzati, dei parametri di efficienza energetica. Ben venga, quindi, la sua istituzione e obbligatorietà, ma c’è un punto che non può incontrare il parere favorevole né delle imprese del settore edilizio né dei privati in procinto di attivare lavori di riqualificazione. Nel testo si legge che il Fascicolo del Fabbricato viene istituito per tutti gli immobili di proprietà privata che accedono alle detrazioni fiscali. Questo adempimento, qualora l’emendamento fosse approvato così come presentato, comporterebbe conseguenze particolarmente gravi per l’apertura dei cantieri, che traslerebbe ancora di molti mesi dopo i tanti già trascorsi in quarantena e, poi, in attesa di conoscere i dettagli del superbonus. È infatti previsto un decreto ministeriale, da emanare entro 60 giorni dalla conversione in legge del Decreto Rilancio (quindi non prima della fine del mese di settembre) a cui si sommerebbero i tempi tecnici per individuare i professionisti, effettuare i rilievi e redigere il fascicolo. Difficilmente qualche cantiere potrebbe attivarsi prima del prossimo anno, dando il colpo di grazia finale ai bilanci delle imprese e vanificando definitivamente l’ambizione del decreto di dare un aiuto immediato alla ripresa dell’economia.
Fondamentale è quindi che il Fascicolo del Fabbricato venga sì introdotto come documento obbligatorio, che finalmente consente di qualificare tecnicamente, ad opera di professionisti specializzati, il nostro patrimonio immobiliare, ma che esso debba essere prodotto non prima dei lavori, ma al termine dell’intervento di riqualificazione quale presupposto per l’accesso agli incentivi.