Il 60% delle famiglie e il 70% delle imprese sono passate al mercato elettrico libero
Si riducono i contratti “push”, sollecitati dai call center. Nei 12 mesi analizzati nel mercato libero, solo 122 offerte di elettricità su 1.062 erano più convenienti della maggiore tutela
Sempre più clienti serviti nel mercato libero: nel settore elettrico il 59,7% delle famiglie (+ 2,4% in sei mesi) e il 70,4% delle imprese (+2,4%), nel settore gas il 62,0% dei clienti domestici (+1,8%) e il 71,3% dei condomini (+1,4%) uso domestico con consumi inferiori ai 200.000 Smc. Per lo più, per il cambio i clienti hanno fatto ricorso a telefonate, oppure online. Diminuisce significativamente la quota di intervistati che dichiara di aver sottoscritto il contratto dopo aver ricevuto la chiamata di un call center: rispetto all’analisi precedente sono scesi del -26,8% tra i domestici e del -36,9% tra i non-domestici. Sono alcuni dei risultati emersi dal secondo "Rapporto monitoraggio dei mercati di vendita al dettaglio dell'energia elettrica e del gas". In un periodo in cui i prezzi dell’energia hanno subìto aumenti mai registrati in precedenza, l'analisi di ARERA, trasmessa al Ministro della Transizione ecologica (MITE) e alle Commissioni parlamentari competenti, scatta la fotografia più aggiornata del mercato dell’energia: percentuali di clienti nel mercato libero e in quello tutelato, cambio di fornitore, tipologia di contratti scelti, prezzi offerti, canali di ricerca e sottoscrizione più utilizzati. Le analisi si concentrano sui clienti aventi diritto alla maggior tutela nel settore elettrico (domestici e Altri usi connessi in Bassa Tensione, cosiddetti BT Altri usi) e al servizio di tutela nel settore del gas naturale (Domestici e Condominio uso domestico, con consumo fino a 200 mila Smc/anno).
Alti i cambi di fornitore, soprattutto per la luce
Prosegue a ritmo costante l’uscita dei clienti finali dalle tutele. Nonostante persista una certa disomogeneità nel territorio nazionale, nella grande maggioranza delle regioni e delle province italiane più della metà dei clienti - domestici e non - è uscito dal relativo regime di tutela, scegliendo un contratto di libero mercato per entrambi i settori (dati aggiornati a settembre 2021). Da una analisi di dettaglio del settore elettrico, l’83,1% (+ 2,1%) dei contratti siglati da clienti tra i 18 e 29 anni è nel mercato libero. La scelta del mercato libero resta maggioritaria fino alla fascia 70-79 anni, anche se con il crescere delle fasce di età, cresce la percentuale di clienti serviti in maggior tutela. I clienti domestici hanno cambiato fornitore ad un ritmo piuttosto elevato rispetto ai primi anni
monitorati. Se la tendenza registrata fino a settembre sarà confermata per l’ultimo trimestre del 2021, il tasso annuo sarà del 17,4% per la luce e del 12,4% per il gas. Andamento che invece non si registra per condomini e imprese. Per tutte le tipologie di cliente e per entrambi i settori, si conferma che la stragrande maggioranza dei cambiamenti di gestore, avviene all’interno nell’ambito del mercato libero, quindi da clienti usciti dalla tutela già in precedenza. Si mantiene sopra al 50% la quota di clienti che, uscendo dalla maggior tutela, sceglie un contratto di libero mercato con lo stesso venditore (o con società dello stesso gruppo). Non sembra essere scalfito, pertanto, il vantaggio competitivo nell'acquisire clienti sul libero mercato in capo ai gruppi industriali che operano anche nel servizio di maggior tutela. Riguardo alla consapevolezza del consumatore, un’indagine commissionata ARERA evidenzia una sostenuta percentuale di clienti (21% famiglie, 12% imprese) che pensa erroneamente che al momento del cambio del fornitore “sia necessario sostituire il contatore” o che teme “possano verificarsi delle interruzioni nella fornitura” (32% famiglie, 25% imprese).
Diminuisce il numero di offerte disponibili
Il Portale Offerte dell'ARERA (www.ilportaleofferte.it) contiene, al 31 dicembre 2021, circa 3.881 offerte (a luglio erano 4.855), disponibili alla consultazione e alla comparazione della spesa. Per il settore elettrico: 1.062 offerte per i clienti domestici (passano dal 61% al 41% quelle a prezzo fisso); 974 per i clienti non domestici (dal 56% al 36% quelle a prezzo fisso). Per il settore gas naturale: 786 per i clienti domestici (di cui il 41% a prezzo fisso), 409 offerte per condomini uso domestico (di cui il 44% a prezzo fisso) e 619 per i non-domestici (di cui 41% a prezzo fisso). Per le “dual fuel” (luce e gas): 36 per i clienti domestici (di cui l’83% a prezzo fisso) e 1 per i nondomestici (a prezzo fisso). Per la famiglia tipo (residente con consumo da 2.700 KWh e 3 kW di potenza) nei 12 mesi analizzati erano disponibili nel libero 122 offerte di elettricità più convenienti della maggior tutela (erano 58 nel 2020). Con riferimento invece al settore del gas, per il cliente domestico (consumo annuo di 1.400 Smc) erano disponibili 113 offerte più convenienti del servizio di tutela (64 nel 2020).
La reazione dei consumatori
"È importante che il consumatore utilizzi il Portale per poter confrontare tutte le offerte disponibili. Purtroppo ci sono solo quelle attivabili in quel momento. Purtroppo le società cambiano di continuo il nome all'offerta, quindi quella del cliente del mercato libero non si trova mai. Il fatto, poi, che nel libero ci siano solo 122 offerte di elettricità più convenienti della maggior tutela su 1062 offerte dei clienti domestici, appena l'11,5% e per il gas 113 su 786, il 14,4%, dimostra che il mercato dell'energia è ancora troppo poco concorrenziale e che vanno compiuti molti più passi per una vera concorrenza prima di eliminare il mercato tutelato" rileva il presidente di UNC Massimiliano Dona. “Sul mercato libero dell’energia assistiamo da Arera ad una euforia fuori luogo, soprattutto in considerazione dei forti rincari delle bollette degli ultimi mesi, che stanno letteralmente sconvolgendo il settore e l’intero mercato. Lo afferma Assoutenti, commentando il monitoraggio realizzato dall’Autorità per l’energia. “Se da un lato aumenta il numero di utenti che cambia operatore e passa al mercato libero, dall’altro aumenta in modo proporzionale il numero di famiglie che rischiano di essere travolte dai possibili default dei piccoli operatori energetici – spiega il presidente Furio Truzzi – . Gli aumenti delle quotazioni di luce e gas all’ingrosso e le condizioni sempre più onerose richieste alle società più piccole, a partire da fideiussioni pesantissime, rischiano di portare al fallimento centinaia di operatori entro il 2022”.