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Ecco il piano di sviluppo Terna della rete elettrica nazionale da oltre 23 miliardi

where Roma when Mar, 18/03/2025 who roberto

Gli investimenti serviranno nei prossimi dieci anni a favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili e incrementare la capacità di trasporto della rete. Tra i progetti principali Tyrrhenian link, Adriatic link, il collegamento tra Sardegna, Corsica e Toscana e il ponte energetico Italia-Tunisia. Il peso delle nuove esigenze energetiche di data center e IT.

Vale oltre 23 miliardi di europianodisviluppoterna.jpg il piano di sviluppo al 2034 di Terna con investimenti per i prossimi dieci anni (+10% rispetto al precedente piano). Il piano di sviluppo 2025, che prevede un incremento della capacità installata solare ed eolica di oltre 65 GW al 2030 e di 94 GW al 2035, entrambi rispetto all’installato al 2023, è stato presentato a Roma alla presenza del Presidente di Terna, Igor De Biasio, del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e del Presidente di ARERA, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, Stefano Besseghini.
 
Che cosa prevede
Gli interventi di Terna presenti nel piano di sviluppo 2025 consentiranno un significativo incremento della capacità di scambio di energia tra zone di mercato, raggiungendo circa 39 GW rispetto agli attuali 16 GW, con un aumento del 22% rispetto al precedente piano. In aggiunta, il piano punta all’aumento della capacità di trasporto con l’estero di circa il 40% rispetto ai valori attuali, considerando tutte le opere incluse nel piano anche oltre l’orizzonte decennale, grazie ai futuri progetti di interconnessione elettrica che aumenteranno l’affidabilità e la sicurezza della rete.
“Una rete di trasmissione adeguata e interconnessa, insieme alle attuali misure legislative e agli strumenti di incentivazione, è il fattore abilitante per raggiungere i target previsti dal Piano Nazionale per l’Energia e il Clima al 2030”, ha detto l’amministratrice delegata Giuseppina Di Foggia. “Le richieste di connessione di impianti rinnovabili, di sistemi di accumulo e, sempre più negli ultimi mesi, di Data Center, sono in costante aumento. Per far fronte al rischio di saturazione virtuale della rete e per contribuire a mantenere l’attrattività del Paese per gli investitori, anche internazionali, abbiamo adottato in seguito all’approvazione del cosiddetto Decreto-legge Sicurezza Energetica un nuovo processo di programmazione territoriale delle nostre infrastrutture. Questo processo assicura efficienza nella realizzazione delle opere abilitanti la connessione di nuove risorse, consentendo di ridurre le congestioni amministrative, e di minimizzare i costi per il sistema”.
 
Interventi di rete
Nell’orizzonte temporale del piano di sviluppo 2025, la maggioranza degli interventi previsti in esercizio entro il 2030 ha ottenuto l’autorizzazione o è già in fase di autorizzazione. Terna prevede inoltre la realizzazione di importanti infrastrutture che hanno l’obiettivo di aumentare il livello di sicurezza della rete e la capacità intrazonale. Si tratta di interventi che favoriscono lo scambio di energia all’interno della stessa zona di mercato, funzionali all’integrazione delle fonti rinnovabili e alla risoluzione delle congestioni di rete a livello locale. Tra le opere previste, tre collegamenti a 380 kV in Sicilia (Chiaramonte Gulfi-Ciminna, Caracoli-Ciminna e Paternò-Priolo) e uno in Lombardia (Milano-Brescia).

Interconnessioni con l’estero
Per la sua posizione geografica strategica al centro del Mediterraneo, l’Italia rappresenta un ponte energetico tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Il piano di sviluppo 2025, dunque, conferma gli interventi di interconnessione con l’estero al fine di garantire sicurezza, sostenibilità ed efficienza, tramite la possibilità di mutuo soccorso tra sistemi interconnessi.
Tra i principali progetti pianificati l’interconnessione tra Sardegna, Corsica e Toscana; Elmed che unisce Italia e Tunisia; il raddoppio della linea italo-greca che uniranno l’approdo di Melendugno, in Puglia, alla costa greca.
Inoltre, nel piano di sviluppo 2025 sono presenti progetti di interconnessione noti come “merchant line”, a cura di altri promotori o di aziende non titolari di concessioni di trasporto. Il numero di tali iniziative ha subito un’accelerazione negli ultimi anni, anche in considerazione del Piano Mattei, delle recenti evoluzioni in ambito energetico in Nord Africa e dell’interesse di privati a sviluppare progetti per un sistema elettrico sempre più interconnesso. Risultano in fase di avvio consultazione 11 richieste per oltre 12 GW di capacità.
 
Le richieste alla rete di trasmissione nazionale
La gestione delle richieste di connessione alla rete in alta tensione, principalmente concentrate al sud e nelle isole, permette a Terna di avere una visione sistemica delle future evoluzioni degli impianti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, così da realizzare uno sviluppo sinergico delle infrastrutture e garantire la massima efficienza nella realizzazione delle opere di rete. Secondo i dati di Terna, al 31 dicembre 2024, risultano 348 GW di richieste di connessione per impianti rinnovabili (di cui 152 GW di solare, 110 GW di eolico on-shore e 86 GW di eolico off-shore) e 277 GW per sistemi di accumulo. Questi numeri, che superano ampiamente il fabbisogno nazionale individuato dal documento di scenario 2024 Terna-Snam e dagli obiettivi nazionali, confermano che il Paese rappresenta una significativa opzione di investimento, anche grazie a meccanismi legislativi di sostegno alla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili e ad una regolamentazione che ne incentiva lo sviluppo.
 
La richiesta di data center e IT
Nell’ultimo biennio si è registrata una crescita delle richieste anche per gli utenti di consumo, che prelevano direttamente energia dalla rete di trasmissione nazionale e includono, ad esempio, impianti ad alto consumo energetico. Le richieste di connessione per questi utenti possono riguardare sia l’adeguamento di impianti già operativi sia la connessione di nuovi impianti alla rete. Tale tendenza è attribuibile per larga parte ai centri di elaborazione (data center): al 31 dicembre 2024 le richieste erano pari a circa 30 GW, dato annuale 24 volte superiore rispetto a quello del 2021.
Queste richieste sono principalmente localizzate nel Nord Italia, soprattutto in Lombardia. Attualmente, la potenza media standard associata ai data center supera i 100 MW, anche a seguito dello sviluppo del cloud computing e, negli ultimi due anni, delle applicazioni dedicate all’intelligenza artificiale.
Il documento degli scenari 2024 prevede al 2030, e negli anni successivi, un incremento della domanda elettrica dovuto anche al consumo da parte dei data center. Tra gli utenti di consumo sono poi inclusi gli interventi abilitanti le infrastrutture del trasporto ferroviario, per cui al 31 dicembre 2024 risultavano richieste per una potenza in prelievo pari a 2 GW.
Con riferimento al cold ironing, cioè l’elettrificazione delle banchine portuali, fondamentale per consentire lo spegnimento dei motori ausiliari delle navi all’ormeggio, normalmente alimentati con combustibili tradizionali, sono pervenute a Terna richieste di connessione pari a 1 GW.

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