Aiuti di Stato. Via libera della Commissione UE allo stoccaggio "centralizzato" dell'energia elettrica
L’Italia sosterrà la costruzione di impianti di stoccaggio dell'energia elettrica con una capacità congiunta superiore a 9 GW/71 GWh. Il regime rimarrà in vigore fino al 2033
La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato, un regime italiano da 17,7 miliardi di euro a sostegno della costruzione e della gestione di un sistema di stoccaggio centralizzato dell'energia elettrica. La misura contribuisce al conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo e del pacchetto "Pronti per il 55 %", consentendo l'integrazione nel sistema elettrico italiano delle fonti energetiche rinnovabili.
Le motivazioni
La Commissione ha approvato il regime italiano, ritenendolo conforme alle norme dell'Unione europea sugli aiuti di Stato. Nelle motivazioni ha valutato che la misura facilita lo sviluppo di un'attività economica, in particolare lo sviluppo di impianti di stoccaggio dell'energia elettrica. Il regime poi è proporzionato, in quanto il livello dell'aiuto corrisponde all'effettivo fabbisogno di finanziamento e saranno messe in atto le necessarie misure di salvaguardia, tra cui una procedura di gara competitiva per la concessione degli aiuti, i quali, comportano un effetto di incentivazione, in quanto gli impianti di stoccaggio sovvenzionati non sarebbero finanziariamente sostenibili senza l'intervento pubblico.
Lo storage italiano
Il regime notificato dall'Italia sosterrà la costruzione di impianti di stoccaggio dell'energia elettrica con una capacità congiunta superiore a 9 GW/71 GWh. Il regime rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2033.
La misura mira a facilitare l'integrazione delle fonti energetiche rinnovabili nel sistema elettrico italiano. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non coincide sempre con i periodi di domanda di energia elettrica. I sistemi di stoccaggio dell'energia elettrica consentono di immagazzinare l'energia elettrica prodotta in eccesso nei periodi di sovrapproduzione e di utilizzarla nei periodi di scarsità, limitando in tal modo la riduzione dell'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e la necessità di produrre energia elettrica supplementare in centrali elettriche programmabili ma inquinanti (ad esempio, in impianti alimentati a combustibili fossili). Nell'ambito del regime, gli aiuti assumeranno la forma di pagamenti annuali destinati a coprire i costi di investimento e di gestione che saranno versati agli sviluppatori dei sistemi di stoccaggio di energia elettrica. Una procedura di gara competitiva, trasparente e non discriminatoria permetterà di selezionare gli sviluppatori dei sistemi di stoccaggio di energia elettrica che richiederanno l'importo di aiuto più basso per volume di capacità offerta.
Aperto a tutte le tecnologie
Il regime sarà aperto a tutte le tecnologie che soddisfano i requisiti di prestazione stabiliti dal gestore del sistema di trasmissione italiano e che sono approvate dall'autorità italiana di regolamentazione dell'energia. L'elenco delle tecnologie di stoccaggio di energia elettrica ammissibili sarà rivisto ogni due anni per tenere conto degli sviluppi tecnologici. Attualmente, le tecnologie ammissibili comprendono lo stoccaggio elettrochimico basato sugli ioni di litio e gli impianti di stoccaggio tramite pompa idraulica.
Nell'ambito della misura, sarà istituita una nuova "piattaforma di scambio time-shifting", grazie alla quale le capacità di stoccaggio saranno condivise e offerte ai terzi sotto forma di prodotti time-shifting standardizzati. I beneficiari della misura saranno tenuti a mettere a disposizione gli impianti di stoccaggio su tale piattaforma. Il gestore del sistema di trasmissione assegnerà quindi gli impianti di stoccaggio fisici per dare esecuzione ai contratti di time-shifting standard, ottimizzando l'utilizzo degli impianti di stoccaggio disponibili. La piattaforma permetterà ai produttori che utilizzano fonti energetiche rinnovabili di utilizzare gli impianti di stoccaggio che beneficiano della misura per trasferire direttamente la loro produzione di energia elettrica dai periodi di sovrapproduzione a quelli di scarsità.