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Arriva il nuovo Piano di resilienza della rete elettrica

where Roma when Mar, 11/05/2021 who roberto

La nuova metodologia targata Arera, Terna e RSE punta a soluzioni e interventi innovativi per migliorare la sicurezza delle infrastrutture

Arriva la nuova metodologia per il centronazionaledicontrolloterna_0.jpgPiano di resilienza della rete elettrica nazionale. È stata presentata da Arera (l'Autorità di regolazione per l'energia, l'acqua, e i rifiuti), Terna (la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale), e Rse (la società per lo sviluppo di attività di ricerca nel settore energetico) e punta ad incrementare l'affidabilità e la sostenibilità della rete di trasmissione nazionale.
 
Obiettivo sicurezza infrastrutture
Si cercano soluzioni e interventi innovativi per migliorare la sicurezza delle infrastrutture energetiche strategiche del nostro Paese nell'ambito delle azioni di lotta ai cambiamenti climatici. L'obiettivo è incrementare l'affidabilità e la sostenibilità delle infrastrutture energetiche strategiche per il Paese, esposte frequentemente a fenomeni climatici estremi sempre più intensi ed estesi.  
Nello specifico, lo studio coordinato da Terna e Rse si compone di tre principali linee guida - che analizzano la frequenza e l’estensione degli eventi climatici estremi, il loro impatto sulle infrastrutture di rete e un’analisi della tipologia di asset interessati - e individua una serie di interventi specifici per minimizzare il rischio di interruzione del servizio elettrico. Tra gli interventi principali ci sono azioni preventive per diminuire l'esposizione degli impianti a eventi meteorologici severi; soluzioni per ridurre il tempo di ripristino degli asset a seguito di disservizi; attività di monitoraggio predittive per anticipare situazioni meteo critiche con impatto sulle reti. Terna ha già pianificato la realizzazione di nuove linee in cavo interrato, il potenziamento, l’interramento o il rifacimento a seconda delle esigenze di elettrodotti esistenti, interventi puntuali di mitigazione del rischio, come per esempio l’installazione di dispositivi anti-rotazionali per prevenire la formazione dei cosiddetti manicotti di ghiaccio sui conduttori, l’implementazione di piani di emergenza con strumenti e attrezzature a supporto del ripristino del servizio, quali mezzi speciali e gruppi elettrogeni. Infine, modelli previsionali per un sempre più dettagliato e preciso monitoraggio delle infrastrutture tramite l’utilizzo di innovativi sensori, IoT e analisi dei big data.
 
Definire le vulnerabilità

Lo studio è il risultato di un approccio ad ampio spettro che ha consentito a Terna e Rse di analizzare e definire le curve di vulnerabilità delle infrastrutture - ovvero stime della probabilità di rottura dei componenti a sollecitazioni dirette ed indirette - partendo dalla mappatura della rete e individuando le porzioni a maggior rischio per effetto di vento forte, ghiaccio e neve. Infine, correlazioni meteo storiche hanno permesso di valutare con maggiore accuratezza la probabilità delle contingenze multiple, tenendo conto dei cambiamenti climatici: in questo modo è stato possibile identificare le aree del territorio più a rischio di guasti a fronte di eventi meteo avversi e individuare le zone a maggior priorità di intervento.

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