Bernardi (Illumia) chiede maggiore concorrenza nel mercato elettrico
Lo ha detto nel suo intervento al convegno “Nostalgia del Monopolio? Davide contro Golia”, che si è tenuto al Meeting di Rimini
“Si deve aprire una nuova fase di liberalizzazioni che consenta una migliore concorrenza a vantaggio dei consumatori” verificando se esistono condizioni paritetiche nel mercato energetico del nostro paese fra gli incumbent e i diversi player, e sollecitare l'Authority per l'Energia a procedere nella direzione delle ultime delibere assunte sul tema dell'unbundling e del debranding. È quanto ha chiesto Francesco Bernardi, amministratore delegato Gruppo Tremagi - Illumia nel suo intervento al convegno “Nostalgia del Monopolio? Davide contro Golia”, che si è tenuto al Meeting di Rimini.
All’incontro, moderato dal Presidente di AIGET Michele Governatori, hanno partecipato Ignazio Abrignani, Vicepresidente Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera; Luca Alippi, Amministratore Delegato EP Produzione (Gruppo EPH); Francesco Bernardi, Amministratore Delegato Gruppo Tremagi - Illumia; Guido Bortoni, Presidente Autorità per l'energia elettrica il gas ed il sistema idrico; Valerio Camerano, Amministratore Delegato A2A; Gianfilippo Mancini, Amministratore Delegato Sorgenia.
“Si deve aprire una nuova fase di liberalizzazioni che consenta una migliore concorrenza a vantaggio dei consumatori”, ha sostenuto Bernardi. “Va limitata l'azione dell'incumbent che utilizza produzione, distribuzione e vendita per restringere le opportunità di chi si affaccia nuovo sul mercato”. Riguardo al ruolo dell'Authority, secondo Bernardi, talvolta “si è stranamente e incomprensibilmente schierata ufficialmente dalla parte dei produttori, con argomentazioni che non risultano sostenute da evidenze oggettive. “A riguardo della tutela dei prezzi per gli utenti finali e della qualità del servizio - ha detto ancora - occorre che l'Autorità aiuti i grossisti a moralizzare le reti commerciali troppo spregiudicate e che sono i veri parassiti del mercato. Esse generano costi ingiustificati di commissioning e inficiano quel rapporto fiduciario che caratterizza la relazione fra i clienti e i seri grossisti, incentivando quel turismo energetico che è alla base dei proventi di agenzie e agenti assai disinvolti”.