Brevi. Minireattori in Sudafrica e tangenti a Favignana
Il Sudafrica, che dipende ancora in gran parte dal carbone, affronta così la carenza energetica. Soldi per lavori e appalti sull’isola siciliana
Sudafrica: mini reattori nucleari per l’indipendenza energetica
In Sudafrica, un gruppo di scienziati nucleari è al lavoro su un progetto ambizioso: sviluppare una nuova generazione di mini reattori nucleari, con l’obiettivo di contrastare i cronici blackout nella rete elettrica nazionale e gettare le basi per un’industria d’esportazione di punta. Un’azienda del luogo ha messo a punto un reattore nucleare modulare di piccole dimensioni, raffreddato a gas, dichiarando che potrebbe essere installato in meno di tre anni anche in spazi ristretti, non più ampi di un campo da calcio, generando energia sufficiente per le necessità di una città intera. Il Sudafrica, la cui energia deriva ancora in gran parte dal carbone, si trova in una situazione di carenza energetica tanto da pianificare un potenziamento del programma nucleare.
Tangenti a Favignana per lavori alla centrale elettrica
Una storia di appalti pilotati e tangenti a Favignana. L’inchiesta della Procura di Palermo, sfociata nell’arresto di undici persone, fa immaginare un presunto patto illecito fra alcuni imprenditori e la procuratrice speciale della Sea, la società con sede a Palermo che gestisce la produzione e la distribuzione dell’energia elettrica nell’isola di Favignana. La donna, finita ai domiciliari, avrebbe ricevuto o accettato la promessa di denaro in cambio dell’assegnazione di alcune commesse.