Caro energia, la metà degli italiani sceglie sulla base della convenienza delle bollette
L’interesse maggiore si registra nelle città di Roma (66,4%) e Milano (64%), subito seguite da Torino (60%) e Bari (53,3%)
Anche nel 2023 gli italiani vivono un’estate di preoccupazioni. Di fronte a questo, non stupisce il forte desiderio di protezione da rischi (sociali, economici, ambientali). E guardando più nello specifico il settore dell’energia, la convenienza delle tariffe rappresenta il criterio più importante nella scelta di un fornitore per oltre il 50% del campione analizzato dal Pulsee Luce e Gas Index, che ha coinvolto uomini e donne tra i 18 e i 65 anni residenti in tutta Italia. Subito dietro si posizionano la trasparenza degli importi in bolletta (14,8%) e la capacità di sviluppo e investimento in energie alternative e rinnovabili (10%). Il 45,9% degli italiani afferma di essere soddisfatto del rapporto con il proprio fornitore di luce e gas, ma con margini di miglioramento sull’offerta economica (34,1%), sull’impegno rispetto alla transizione energetica (20,6%) e sulla trasparenza delle voci di costo in bolletta (17,6%). Nel corso dell’ultimo anno sono stati registrati comportamenti nuovi nell’utilizzo dell’energia. I cambiamenti si sono tradotti principalmente in azioni più consapevoli per ridurre gli sprechi energetici (53,1%) e per ragioni economiche (39,7%), ma anche in acquisti di nuovi elettrodomestici ad alta efficienza energetica (21,1%) e dispositivi per il controllo dell’energia (17%).
La percezione degli aumenti
Per quanto riguarda le bollette, quasi il 70% del campione ritiene di aver aumentato le spese per l’energia, con un incremento medio di circa il 23,2% rispetto al 2022. Questi dati sono strettamente legati a stati d’animo negativi quando si ricevono le bollette (78,6%). Interessante è la soglia percentuale di aumento delle bollette che genera preoccupazione: a livello nazionale, la fascia di possibili aumenti che va dall’11% al 20% è quella che desta maggiori timori (33,9% del campione), dato che si riflette nelle città di Torino (38,7%) e a Bari (29,3%). A Milano il campione più rilevante (28%) è preoccupato di aumenti che oscillano tra il 6% e il 10%, mentre a Roma le preoccupazioni sono su una fascia più alta: dal 20% al 50% (33,3% degli intervistati).
La spesa
Dal punto di vista economico, la spesa per l’ultima bolletta di energia elettrica rilevata dall’indagine (nel periodo aprile-maggio 2023) è stata di 150,2 euro su scala nazionale (con un valore di 136,4 euro e 139,5 euro rispettivamente a Milano e Torino; di 159,7 euro e di 165,3 euro a Bari e Roma). Le differenze emergono anche in base alla tipologia di residenza: si va da 124,3 euro per un appartamento fino a 70 mq a 182,8 euro per ville e villette a schiera. Analogamente, per il gas, l’esborso medio nazionale è stato di 157,5 euro (nel periodo marzo-maggio 2023), con Roma e Milano che si sono assestate sotto la soglia dei 150 euro (148,2 euro e 148,9 euro), mentre a Bari e Torino si è arrivati a 158,3 e 167,9 euro. Il divario risulta maggiore rispetto all’energia elettrica anche guardando agli immobili: da 118,1 euro a 191,6 euro. Inoltre, per un italiano su cinque, l’ultima bolletta di energia elettrica e gas è stata tra 200 euro e 500 euro, a dimostrazione dei rincari che sono avvenuti. Tutto ciò ha portato l’86% degli intervistati a essere molto più attento ai propri consumi energetici e a monitorarli circa 4,6 volte al mese. D’altronde, il caro energia ha avuto un impatto sul tenore di vita per più di un italiano su due: si sono tagliate le spese accessorie (48,4% degli intervistati), le opportunità di risparmio (46,1%) e i pasti fuori casa (43,8%).
L’idea di futuro
Guardando al futuro, le previsioni restano piuttosto fosche. Per il 44,5% del campione ci saranno nuovi aumenti delle bollette, mentre solo l’8,2% pensa che diminuiranno. Analizzando l’offerta energetica, emerge che il 36,5% del campione ha un prezzo indicizzato per l’energia elettrica e il gas, il 28,5% il prezzo fisso e il 4,2% prezzo fisso per luce e indicizzato per gas (o viceversa). In aggiunta, il 43,5% dichiara di conoscere proposte alternative sul mercato, come quella a tariffa indicizzata (che però blocca i prezzi dell’energia fissando un tetto massimo oltre il quale non possono salire). Proprio l’idea di un tetto (comunemente definito “price cap”) sul prezzo di luce e gas attira come strumento di protezione contro i rincari: per il 42,3% degli intervistati rappresenta un potenziale incentivo a cambiare l’offerta di energia. Per rispondere a queste esigenze di protezione e rassicurazione, Pulsee Luce e Gas ha, unica sul mercato dell’energia domestica, disegnato una proposta che blocca il prezzo dell’energia con un tetto massimo: Pulsee Luce Limit.E. Si tratta di un servizio di fornitura per l’energia elettrica di casa che permette di coniugare i vantaggi del prezzo fisso e del prezzo indicizzato. In particolare, in caso di aumento dei prezzi sul mercato, Limit.E protegge con un tetto massimo per la materia di energia, in caso di ribassi, invece, si può usufruire della diminuzione delle tariffe grazie alla sua natura di prodotto a prezzo indicizzato.