Chiamate indesiderate. I retroscena e come funzionano. La multa del Garante
Irrogata una sanzione da 60mila euro. Acquistati in Moldavia 100mila nomi, sono state fatte 33mila telefonate da cui sono stati ottenuti 300 contratti elettrici
di Roberto Bonafini
Multa esemplare del garante della privacy a un call center molto scorretto che stava lavorando sull’adesione a nuovi contratti elettrici. Nel mirino un operatore specializzato nel teleselling per contratti di energia elettrica che era riuscito ad acquisire da un fornitore di recapiti telefonici con sede in Moldavia tre liste di anagrafiche per un totale di oltre 100mila contatti che hanno consentito al proprio personale di effettuare quasi 33mila telefonate producendo poco meno di 300 nuovi contratti. Ma tra quelle migliaia di chiamate ne è stata fatta una a un utente, iscritto al registro delle opposizioni, che non doveva essere chiamato, il quale si è lamentato con il Garante di aver ricevuto telefonate promozionali senza consenso. È partita così da questa segnalazione una nuova istruttoria dell’authority che ha portato alla multa.
L’indagine
Dall’indagine scaturita il Garante ha riscontrato numerose violazioni. La società aveva già ricevuto una sanzione di 10mila euro per non aver risposto alla richiesta di informazioni dell’Autorità, che si era attivata dopo il primo reclamo per aver ricevuto telefonate nonostante fosse iscritto al registro delle opposizioni. Non solo. L’Autorità ha rilevato, in particolare, che il call center non aveva controllato la regolarità delle liste acquisite dal proprio partner commerciale. Non aveva infatti verificato l’origine dei dati, se l’informativa agli utenti era stata resa e se i consensi dei destinatari della campagna promozionale erano stati acquisiti. Lo stesso call center, inoltre, nel corso delle telefonate non forniva informazioni sulla propria identità limitandosi a richiedere all’utente di poter essere ricontattato qualora fosse interessato ai servizi offerti. La società, infine, prima di avviare le campagne promozionali non aveva neppure effettuato le dovute verifiche nel Registro pubblico delle opposizioni, né aveva adottato misure idonee a consentire il riscontro alle istanze degli utenti.
Le misure previste
Alla luce delle gravi violazioni riscontrate e del carattere colposo della condotta, il Garante – si legge nell’istruttoria - ha inflitto al call center una multa di 60mila euro e ha imposto alla società di cancellare tutti i dati acquisiti illecitamente e di attivare idonee misure tecniche, organizzative e di controllo affinché il trattamento dei dati personali degli utenti avvenga nel rispetto della normativa privacy lungo tutta la filiera. "Bene, una buona notizia. Con la fine del mercato tutelato le famiglie sono tempestate di chiamate ingannevoli e indesiderate. Insomma, di questi tempi ne servirebbero 10 al giorno di queste multe" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Per questo, oltre a iscriversi al Registro delle opposizioni, bisogna che il consumatore impari a riattaccare il telefono senza se e senza ma, senza dire buongiorno o buonasera, né si né no né bianco né nero" prosegue Dona.
Qui trovi l'istruttoria https://www.garanteprivacy.it/web/gu...