Chiusa la centrale nucleare di Mühleberg, non era più conveniente
L’impianto, che garantiva 2.605 GWh annui, ha funzionato per 47 anni; è la seconda delle cinque centrali svizzere a essere chiusa
Per la prima volta nella storia della Svizzera, una centrale nucleare ha terminato la sua attività. L'impianto di Mühleberg, a ovest di Berna, va in pensione dopo 47 anni di servizio, dopo aver garantito 2.605 GWh annui di elettricità.
Nel 2020 inizierà poi il vero e proprio smantellamento, una procedura che durerà oltre un decennio. Nel 2030 l'area sarà liberata da tutto il materiale radioattivo e quattro anni dopo, al posto della centrale, ci sarà un grande prato verde. Considerando che si tratta di un processo lungo e complesso, anche in questa fase non sono esclusi incidenti di natura nucleare. Tuttavia, il rischio sarà in costante diminuzione nel corso dei lavori. Da inizio novembre, le prestazioni della centrale vengono fatte lentamente diminuire.
Nel 2013 l'azienda aveva deciso di chiudere l'impianto perché l'ammodernamento non era più ritenuto conveniente. La decisione, in assenza di ricorsi, è entrata in vigore dal settembre 2018, dopo il nullaosta del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC).
Quella di Mühleberg è la seconda delle cinque centrali svizzere ad essere chiusa. Le prossime tre verranno dismesse alla fine del loro normale ciclo di vita e non saranno sostituite da nuovi impianti. Si tratta di processi lunghi e cari: il costo totale dell’operazione si aggira sui 2,3 miliardi di franchi e la restituzione dell’area a prato è attesa al 2034.