Consumi elettrici fermi, ma le rinnovabili corrono (quasi al 43%) grazie all’idroelettrico
È stazionario l’andamento dei consumi elettrici: +0,2% rispetto a ottobre 2023. Le piogge hanno spingo un l’aumento a doppia cifra della produzione idrica (+56%) ma hanno ridotto l’irraggiamento per il fotovoltaico. Cresce la domanda di cartiere e stabilimenti metallurgici, frena la chimica. Da questo mese sono disponibili nel rapporto mensile di Terna anche i dati sui sistemi di accumulo
In ottobre i consumi elettrici sono rimasti stazionari mentre prosegue la corsa della produzione idroelettrica più che raddoppiata anche questo mese (+55,9%). Sono questi i dati salienti per il mese scorso, i dati diffusi da Terna, secondo cui il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 25,5 miliardi di kWh, un valore stazionario rispetto a ottobre 2023 (+0,2%). Questo risultato è stato raggiunto con giorno lavorativo in più (23 invece di 22) e una temperatura media mensile di 1,4°C più bassa rispetto all’ottobre dello scorso anno. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, porta ad una variazione dello 0,6% rispetto a ottobre 2023. A livello territoriale, la variazione tendenziale di ottobre è risultata positiva al Nord (+1%), pressoché stazionaria al Centro (-0,2%) e negativa al Sud e Isole (-1,4%). Nei primi dieci mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è in crescita del 2,3% rispetto al corrispondente periodo del 2023 (+1,4% il valore rettificato).
Il boom delle rinnovabili
Lo scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’83,7% dalla produzione nazionale e per la quota restante (16,3%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 4,2 TWh, il 12,8% in meno rispetto a ottobre 2023. A livello progressivo, da gennaio a ottobre 2024, l’import netto è in aumento dell’1,6% rispetto ai primi dieci mesi del 2023. In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 21,5 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 41,2% della domanda elettrica (era 35,3% a ottobre 2023). Inoltre, nei dieci mesi del 2024 le fonti rinnovabili hanno coperto il 42,8% del fabbisogno, rispetto al 37% dello stesso periodo del 2023. In diminuzione la fonte termica (-6%): prosegue il calo della quota di produzione a carbone, -30,1% rispetto allo stesso mese del 2023. In aumento la fonte idrica (+55,9%) e fotovoltaica (+1,4%); per quanto riguarda la fonte idrica, permane una sostanziale differenza tra il Nord e il Centro Sud del Paese in termini di disponibilità della risorsa, mentre l’incremento della produzione del fotovoltaico (+30 GWh) è dovuto al contributo positivo dell’aumento di capacità in esercizio (+507 GWh) che ha compensato il minor irraggiamento (-477 GWh). In diminuzione la fonte eolica (-26,5%, a causa della scarsità di vento) e geotermica (-4,8%).
Nei dieci mesi
Da gennaio a ottobre 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 6.042 MW (di cui 5.482 MW di fotovoltaico). Questo valore è superiore di 1.489 MW (+33%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e supera il dato dell’intero 2023, pari a circa 5.800 MW. Il 31 ottobre in Italia si registrano 75,2 GW di potenza installata da fonti rinnovabili, di cui, nel dettaglio, 35,8 GW di solare e 12,9 GW di eolico.
Da questo mese il rapporto mensile ospita una sezione dedicata alla variazione netta di capacità rinnovabile installata con dettaglio regionale. Rispetto a quanto previsto dal DM Aree Idonee (21 giugno 2024), i target fissati per il quadriennio 2021-2024 sono stati raggiunti con due mesi di anticipo (16.238 MW di capacità installata rispetto al target di 16.108 MW), seppur in un contesto non omogeneo tra le diverse zone del Paese.
Sistemi di accumulo
A partire dal mese di ottobre è inoltre possibile consultare nel rapporto mensile i dati relativi ai sistemi di accumulo. Da gennaio a ottobre 2024, la potenza nominale degli accumuli in esercizio è aumentata di 1.740 MW. Al 31 ottobre 2024 si registrano in Italia circa 707mila installazioni che corrispondono a 11.783 MWh di capacità e 5.186 MW di potenza nominale, di cui 864 MW utility scale. Nel dettaglio, nei primi dieci mesi dell’anno la potenza nominale dei sistemi di accumulo in alta e altissima tensione è aumentata di 616 MW.
Dal 24 ottobre è online il nuovo portale dati.terna, un unico hub digitale con i dati, in tempo reale e statistici, del sistema elettrico italiano. All’interno sono disponibili tutte le informazioni relative alla produzione di energia elettrica, al fabbisogno e alla trasmissione. Il nuovo portale rappresenta un ambizioso progetto di data sharing, in virtù del ruolo fondamentale di Terna nel percorso di transizione energetica del Paese.
Consumi industriali
L’indice Imcei (indice mensile dei consumi elettrici industriali) elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette energivore allacciate direttamente alla rete di alta tensione, ha fatto registrare una diminuzione del 2,3% rispetto ad ottobre 2023. Con dati destagionalizzati e corretti dall’effetto calendario, la variazione non cambia. In particolare, positivi i comparti della cartaria, metalli non ferrosi, siderurgia e alimentare. In flessione chimica, mezzi di trasporto, cemento calce e gesso, ceramiche e vetrarie e meccanica.
In termini congiunturali, la variazione della richiesta elettrica destagionalizzata e corretta dagli effetti di calendario e temperatura è di +0,5%. In leggera flessione la variazione congiunturale dell’indice IMCEI (-0,5%).
Consumi servizi
L’indice Imser (indice mensile dei servizi), che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, Unareti, A-Reti, Edyna e Deval), ha fatto registrare, nel mese di agosto 2024, una variazione positiva del 7,6% rispetto ad agosto 2023. In particolare, pressoché tutti i comparti hanno registrato variazioni positive a eccezione di informazione e comunicazione e trasporto e magazzinaggio che hanno registrato una variazione negativa. Il dato positivo del settore dei servizi rappresenta una crescita ormai organica e consolidata, mentre l’andamento dei consumi elettrici industriale appare stazionario negli ultimi due anni.