Consumi elettrici. Le piogge riempiono le dighe e in aprile è rinnovabile più del 50%
Fabbisogno elettrico coperto solo per un terzo da combustibili fossili. Continua la ripresa dell’idroelettrico: +197,5% rispetto ad aprile 2023
In aprile i consumi di energia elettrica in Italia sono aumentati dell’1,1% rispetto allo stesso mese del 2023. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, il mese scorso il fabbisogno di energia elettrica è stato pari a 23,5 miliardi di kWh. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti contrapposti di calendario e temperatura, è lo stesso di aprile 2023, confermando una fase di tenuta del trend sui livelli acquisiti negli ultimi mesi. Tale risultato è la conseguenza dell’effetto Pasqua, di due giorni lavorativi in più (20 invece di 18) e di una temperatura media mensile superiore di 1,5°C rispetto ad aprile 2023. A livello territoriale, la variazione tendenziale di aprile è stata +0,9% al Nord, +1% al Centro e +1,7% al Sud e Isole. Nei primi quattro mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è in crescita dello 0,8% rispetto al corrispondente periodo del 2023 (+0,5% il valore rettificato).
Consumi industriali
L’indice Imcei (Indice Mensile dei Consumi Elettrici Industriali) elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette energivore legate direttamente alle linee di alta tensione, ha fatto registrare una crescita dell’1% rispetto ad aprile 2023. Con dati destagionalizzati e corretti per l’effetto calendario, la variazione diventa negativa (-1,4%). In particolare, positivi i comparti della cartaria, cemento, calce e gesso, mezzi di trasporto, alimentari e meccanica. In flessione ceramiche e vetrarie, chimica e metalli non ferrosi. In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura risulta in leggera flessione rispetto a marzo 2024 (-0,8%). Negativa anche la variazione congiunturale dell’indice Imcei (-1,7%).
Servizi
L’indice Imser (Indice Mensile dei Servizi), che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, Unareti, A-Reti, Edyna e Deval), ha fatto registrare nel mese di febbraio 2024 una variazione positiva del 4,9% rispetto a febbraio 2023. Oltre che dalla composizione del calendario, la crescita è stata determinata anche da una sensibile discesa dell’inflazione e dal significativo rallentamento dei prezzi dei beni energetici. In particolare, a febbraio variazioni particolarmente positive per i comparti Informazione e Comunicazione, Trasporto e Magazzinaggio e Alberghi e ristoranti. Negativo invece il comparto Finanza e Assicurazione.
Il boom dell’idroelettrico
Tornando al bilancio mensile di Terna, lo scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’85,4% dalla produzione nazionale e per la quota restante (14,6%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 3,4 TWh, il 28,9% in meno rispetto ad aprile 2023. In particolare, il saldo import-export è il risultato dell’effetto combinato di un aumento dell’export (+114,7%) e di una diminuzione dell’import (-24,0%). In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 20,4 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 51,2% della domanda elettrica (era 36% ad aprile 2023). In aumento la fonte idrica +197,5% e fotovoltaica +19,5%, principalmente per l’aumento della capacità installata in esercizio. In diminuzione la fonte geotermica (-0,9%) ed eolica (-3,4%). In calo anche la fonte termica (-16,6%). Nei primi quattro mesi del 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 2.356 MW (di cui 2.167 MW di fotovoltaico). Tale valore è superiore di 736 MW (+45%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.