Contrordine, non slitta al 2022 - forse - la fine del mercato tutelato dell’energia
Stop della Ragioneria dello Stato, ora potrebbe rientrare nel Milleproroghe. Per l’Autorità servono norme per regolare più gradualmente la fine tutela. Per UNP una vittoria dopo tutte le denunce per AIGET serve una roadmap precisa sui tempi
La Ragioneria generale dello Stato stoppa, per il momento, la proroga al 2022 per il mercato tutelato dell’energia prevista in manovra dalla Commissione bilancio del Senato. Per ora, insomma, resta la dead line della prossima estate per i consumatori che saranno obbligati a scegliere un nuovo fornitore di energia elettrica nel caso in cui si trovassero ancora nel mercato tutelato. Non è però detta l'ultima parola. Lo slittamento potrebbe trovare posto nel decreto milleproroghe di fine anno.
Il parere di ARERA
Proprio nei giorni scorsi anche Arera si era pronunciata per una deroga. “Servono norme che consentano di regolare più gradualmente la ‘fine tutela’ e perseguire, nel modo più efficace, l’obiettivo di completa liberalizzazione dei mercati dell’energia e gas e l’effettiva concorrenza tra gli operatori, garantendo condizioni economiche eque per i clienti di piccole dimensioni”. A limitare la piena concorrenzialità dei mercati energia e gas auspicata nella Legge Concorrenza (n.124/2017) sono l’alta concentrazione nei mercati, la scarsa propensione dei clienti a muoversi nel mercato e i vantaggi competitivi dei fornitori storici.
“I numeri sono lontani da quanto aveva ipotizzato il legislatore – afferma il presidente di ARERA, Stefano Besseghini – e la quota di clienti fermi sul mercato tutelato è tutt’altro che residuale. Di fronte a questo, l’Autorità fornisce alcuni elementi per disegnare gli scenari futuri e strumenti utili a prevenire ingiustificati aumenti dei prezzi e alterazioni contrattuali. Chiediamo quindi di introdurre norme che ci consentiranno di attivare la salvaguardia per le piccole imprese a gennaio 2021 e solo successivamente - con un percorso progressivo, trasparente e verificabile - di estenderne i meccanismi ai clienti domestici dell’elettricità e del gas”.
Esultano i consumatori
Per UNP lo stop era un’ottima notizia, che accoglieva le numerose denunce dell’associazione consumatori. “Una vittoria per i consumatori" afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori. "Sono ancora troppi i clienti nel mercato tutelato, il 56% dei clienti domestici del settore elettrico ed il 50% per il gas, e sono ancora troppi i problemi irrisolti, a cominciare dalla scarsa concorrenza dovuta alle quote di mercato eccessive in mano a pochi operatori per finire con la scarsa consapevolezza dei consumatori" prosegue Vignola. "Ottima anche la stretta sui fornitori: sono troppi, senza i dovuti requisiti e troppo aggressivi" conclude Vignola.
AIGET: subito una roadmap precisa
Nel corso delle scorse settimane ci siamo detti disponibili - rileva AIGET - ad accogliere una proroga "tecnica" utile a definire fin da subito una roadmap precisa dei tempi e delle modalità per la riforma dei servizi di tutela, anche al fine di evitare evoluzioni "traumatiche" e al tempo stesso non disattendere le necessità di sviluppo e di investimento nel settore dell'energia. Ad oggi, purtroppo, sembrerebbe però che si stia procedendo in una direzione del tutto opposta.
Infatti, stando a quanto riferito dalla stampa di settore, sembrerebbe di prossima presentazione un emendamento last-minute al DdL Bilancio che potrebbe prorogare la data prevista per la completa liberalizzazione del mercato, con un salto abnorme dal 2020 fino addirittura al 2025.
Secondo il presidente di AIGET, Massimo Bello, "se ciò dovesse essere confermato, si tratterebbe di un'ulteriore e pesante sconfitta per l'intero mercato energetico nazionale, che si ritroverebbe a subire un ulteriore rallentamento sulla strada della piena liberalizzazione, già sdoganata da molti paesi in Europa (e da più di 20 anni in alcuni casi).