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Distribuzione elettrica. Verso la proroga delle concessioni. Cancellare Bersani

where Roma when Mar, 17/12/2024 who roberto

La proposta dei relatori prevede una “rimodulazione” fino a 20 anni a fronte di un piano di investimenti. Gli oneri dei concessionari saranno riconosciuti in tariffa pagata sulle bollette. Ancora una volta i piccoli consumatori e le famiglie sono oggetti che subiscono e non soggetto che agisce

Via libera alla proroga delle concessionitorre-elettrica-pexels.jpg per la distribuzione elettrica. È quanto prevede un pacchetto di emendamenti al ddl Bilancio depositati alla Camera dai relatori e concordati col Governo. È previsto un periodo “non superiore a 20 anni (in prima battuta si parlava di 40).
 
Che cosa prevede
Agli attuali concessionari – leggiamo su Public Policy - viene concessa una proroga pluridecennale delle concessioni in scadenza, in cambio del versamento di un canone straordinario che tuttavia sarà riversato sui consumatori e che addirittura verrà remunerato, come se fosse un investimento a vantaggio del sistema e non degli azionisti. Tutto ciò in cambio di spese che essi dovrebbero comunque sostenere. In tal modo, vengono superate e de facto abrogate le disposizioni del decreto Bersani del 1999, il quale fissava nel 2030 la scadenza delle concessioni, prevedeva l’avvio delle procedure di gara per la loro riassegnazione dal 2025 e richiedeva una diversa definizione del perimetro, in modo tale che nessuna fosse superiore al 25% dei clienti.
 
Chi esulta
Esprimono soddisfazione i tre segretari delle federazioni di categoria Cgil, Cisl, Uil – Sorrentino (Filctem Cgil), Testa (Flaei Cisl), Pantò (Uiltec Uil) – riguardo l’emendamento che apre alla continuità delle concessioni di distribuzione elettrica, a fronte di importanti piani di investimento da parte delle imprese concessionarie. “È un passo che va nella giusta direzione per valorizzare un settore strategico per il Paese e garantire l’occupazione dei lavoratori di tutta la filiera. Per le reti, monopoli naturali – proseguono i tre segretari – occorre evitare di cadere nello stesso errore compiuto con le nostre infrastrutture idroelettriche, attualmente esposte ai crescenti interessi economici di imprese estere che tuttavia non garantiscono alcuna reciprocità nei loro mercati domestici per le nostre aziende. Garantire un assetto di stabilità è la premessa per sbloccare tempestivamente gli investimenti necessari per potenziare l’infrastruttura e fornire servizi più efficienti ai cittadini e alle imprese, realizzando l’obiettivo comune della transizione energetica. Una frammentazione della rete di distribuzione elettrica produrrebbe diseconomie, disfunzioni ed inefficienze indebolendo il comparto energetico che è cruciale per la competitività del Paese e la qualità della vita dei cittadini”.
“Ora è importante – continuano Sorrentino, Testa, Pantò – sistemare i dettagli che potranno uscire durante le fasi descritte nell’emendamento. Come sempre il sindacato confederale sarà attento a garantire che le attività strategiche siano fatte con personale proprio e non con attività date in appalto che abbassano drasticamente i diritti e i livelli di sicurezza. Durante l’iter parlamentare – concludono i tre Segretari – faremo in modo di tutelare e garantire l’occupazione di qualità e il presidio totale delle attività strategiche, con una attenzione alla numerosità del Personale che dovrà gestire le Reti date in concessione”.
 
E i consumatori
Ancora una volta i piccoli consumatori e le famiglie sono oggetti che subiscono e non soggetto che agisce.

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