Governo: “Capacity market, via libera Ue a inizio 2018”
Lo ha reso noto il sottosegretario per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Angelo Rughetti, rispondendo alla Camera a un’interrogazione
Il via libera della Commissione Ue al capacity market italiano è atteso “all’inizio del prossimo anno”. Lo ha detto il sottosegretario per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Angelo Rughetti, rispondendo alla Camera a un’interrogazione di Gianluca Benamati (PD) sullo stato di attuazione del meccanismo, anche in vista di “un importante Consiglio dell'Unione europea sull'energia a cui prenderà parte l’Italia” previsto per il 18 dicembre.
“Dopo una lunga fase di interlocuzione tecnica con gli uffici europei – ha sottolineato l’esponente del Governo - il dialogo da un punto di vista tecnico può considerarsi concluso, per cui la decisione della Commissione Europea è attesa all'inizio del prossimo anno”. Rughetti ha aggiunto che “la proposta italiana sembra quella più in linea con i criteri di trasparenza, concorrenza e neutralità tecnologica, di particolare considerazione da parte della Commissione UE, e tipici di una logica di mercato”.
L’interrogazione di Benamati si soffermava anche sull’ipotesi prevista da Bruxelles di introdurre un tetto di 550 grammi per kWh alle emissioni di CO2 delle centrali per l’accesso ai mercati della capacità. “Voglio precisare - ha risposto Rughetti - che su quest'ultimo aspetto il dibattito a livello europeo è ancora aperto. Come è noto, la posizione dell'Italia sulla proposta in Europa è in linea con quanto rappresentato nella Strategia Energetica Nazionale che ha già programmato il phase out della generazione nazionale a carbone nel 2025”.
Benamati si è detto “soddisfatto per la risposta del rappresentante del Governo”, ma ha espresso “due preoccupazioni”. In primo luogo, riguardo allo “slittamento della partenza del capacity market al 2018”, chiedendo che “il Governo attivi tutte le azioni di raccordo con Terna per l'individuazione dei passaggi necessari per la messa a regime operativo del sistema della capacità”. Per l’esponente PD è infatti “necessario raffinare la proposta di operatività del sistema di capacity market, in quanto esso diventerà ancora più essenziale in futuro”.
In secondo luogo, Benamati “auspica che il Governo mantenga una posizione chiara in sede di Unione europea, al fine di evitare che si affermi un meccanismo distorsivo dei mercati, configurandosi come una prebenda a favore di sistemi obsoleti”. Al riguardo, il deputato PD “sottolinea che il nostro Paese ha già identificato (da ultimo nella legge di bilancio 2017) i requisiti degli impianti che devono essere considerati nell'ambito del capacity payment”. E ha infine aggiunto che “in sede europea l'Italia deve vigilare sul tema dell'emissione di CO2 per kilowattora prodotto” per evitare che “fonti come il carbone possano godere di questo sostegno”.