Prezzi negativi dell’energia. Ecco perché troppo sole e tanto vento costeranno caro alle casse tedesche
Berlino sovvenziona per legge la produzione di energia eolica e solare pagando una compensazione ai produttori per i prezzi negativi dell’elettricità
Tra il 9 e il 16 maggio scorsi i prezzi dell’elettricità in Germania sono stati nuovamente pari o inferiori allo zero. Non è la prima volta che accade, era già successo alla fine di dicembre del 2023. Più in generale – spiega Scenari Economici - il fenomeno dei prezzi negativi è un fatto ricorrente creato da fonti rinnovabili come il fotovoltaico ma il problema è che sta creando un grosso buco nei conti pubblici tedeschi: Berlino sovvenziona per legge la produzione di energia eolica e solare e deve pagare una compensazione ai produttori per i prezzi negativi dell’elettricità.
Il meccanismo
Se nel dicembre scorso era stato l’eolico a determinare il prezzo negativo dell’elettricità venduta, nell’ultimo episodio di maggio, è stato il fotovoltaico ad avere il ruolo trainante con un record di energia solare immessa di 47 MW che ha provocato un meccanismo tale per cui ogni volta che nel commercio di elettricità a breve termine – il cosiddetto mercato spot – viene immessa una quantità di elettricità superiore a quella che può essere consumata in modo ragionevole, i venditori di elettricità devono poterla vendere, anche se a prezzo basso o negativo. Un quadro che potrebbe ripetersi presto con la stazione estiva e che allarma il governo Scholtz. Ma in queste situazioni non ci sono alternative, perché l’elettricità può essere conservata solo in misura limitata: bisogna avere dei sistemi di accumulo, e questi costano caro. Oltre alle batterie elettrochimiche ci sono anche sistemi di accumulo a gravità, come le dighe, ma si tratta comunque di sistemi dalla capacità limitata e il loro incremento è costoso.