Report Capgemini, il mercato elettrico europeo continua ad essere molto instabile
L'Osservatorio Europeo sul Mercato Energetico (EEMO) di Capgemini parla di un settore elettrico a rischio per i prezzi negativi all’ingrosso
Il mercato europeo dell'elettricità rimane molto instabile in particolare a causa dei prezzi negativi dell'energia elettrica sul mercato all’ingrosso. È quanto emerge dal 16° rapporto dell'Osservatorio Europeo sul Mercato Energetico (EEMO) di Capgemini, in collaborazione con il team di ricerca Natixis, CMS Bureau Francis Lefebvre e VaasaETT. Per affrontare questa situazione, la Commissione Europea ha definito nuovi obiettivi e regole che restano insufficienti a ripristinare la stabilità e la sostenibilità dei mercati, secondo lo studio EEMO di quest'anno. La sicurezza per l’approvvigionamento di energia elettrica è minacciata in alcuni Paesi europei, con ancora più nazioni a rischio nel 2015.
Secondo l’Osservatorio Europeo sul Mercato Energetico di quest'anno, sono necessari e urgenti rapidi profondi cambiamenti alle normative europee dei mercati dell'energia elettrica. La Commissione Europea sembra aver capito la necessità di attuare delle riforme e ha deciso di modificare la propria politica energetica. Infatti, il 23 ottobre 2014, ha stabilito che solo il principale obiettivo di una riduzione di almeno il 40% delle emissioni di gas serra entro il 2030 (rispetto al 1990) sarà distribuito sugli Stati membri. A livello di Unione Europea, la quota di energie rinnovabili nel mix energetico rappresenterà il 27% nel 2030 contro il 14,1% del 2012, ed è previsto un guadagno di efficienza energetica del 27% rispetto alle proiezioni del 2005. Gli ultimi due obiettivi sono secondari perché non sono legalmente vincolanti per gli Stati membri. Tuttavia, sono necessarie misure più drastiche, e la neo eletta Commissione europea dovrebbe stabilire nuove regole di mercato. Antonio Barile, Vice President Energy and Utilities di Capgemini Italia, dichiara: “Stabilendo questi nuovi obiettivi, la Commissione Europea sta reagendo agli attuali insuccessi del mercato. Tuttavia, gli effetti non si percepiranno per diversi anni. Senza cambiamenti rapidi e profondi, potrebbero registrarsi ancora prezzi all'ingrosso negativi dell’energia elettrica e verificarsi nuove chiusure di impianti a gas. Inoltre, i prezzi continueranno a crescere sui mercati al dettaglio, e la fornitura di energia elettrica potrebbe essere gradualmente minacciata in molti Paesi europei”. Infine, sarà complicato finanziare investimenti che sono necessari nel lungo periodo - stimati in 2.200 miliardi di dollari entro il 2035 in infrastrutture elettriche. Il team Utilities del Global Markets Research di Natixis dichiara: “Nell’incerto contesto di oggi, i ridotti budget di investimento delle utilities in Europa sono al momento una leva importante per migliorare il loro assetto finanziario”.