Antinimby! Una cittadina spagnola scende in piazza per salvare la centrale nucleare
Almaraz nell’Estremadura ospita il primo reattore che verrà chiuso dal governo Sanchez. Il timore per i posti di lavoro e per lo spopolamento di una regione. La centrale è posseduta da Endesa (Enel), Iberdrola e Naturgy
La Spagna fa i conti con il nucleare che ha deciso da tempo di dismettere il nucleare per favorire le rinnovabili. Dei sette reattori nucleari distribuiti in cinque centrali che forniscono circa il 20% dell’elettricità nazionale, si partirà da Almaraz (in Estremadura) dove la centrale Pwr da 1.000 MW avviata nel 1983 cesserà l’attività nel novembre 2027 e a seguire tutti gli altri fino ad arrivare all’ultimo che sarà fermato nel maggio 2035. Proprio nella cittadina della provincia più ovest e che confina con il Portogallo i cittadini hanno manifestato nei giorni scorsi contro la chiusura. Il timore per tutti – leggiamo in un reportage di El Mundo - è il lavoro di un’area che si sta spopolando: qui c’è la principale industria iberica del tabacco ma anche lo stesso impianto che dà lavoro a quasi 3mila persone.
Il disagio dei socialisti locali
Al governo ci dovrebbe essere un governo amico del lavoro e che crea imbarazzi tra i politici socialisti locali. Ma la questione non è così semplice. Il segretario dei socialisti dell’Estremadura Miguel Ángel Gallardo ha detto che è tutta colpa delle multinazionali (spagnole o quasi, Iberdrola, Naturgy e Endesa, la quale è controllata da Enel) che possiedono l'impianto: "È necessario che queste società richiedano l'estensione dal governo spagnolo. Non accettiamo il loro ricatto in relazione alle loro tasse perché non può essere che la continuità sia condizionata ai privilegi fiscali, che non possono essere dati a coloro che hanno grandi benefici e sappiamo tutti che le compagnie elettriche in questo paese ce l'hanno". Sulla stessa linea, fonti del ministero della transizione ecologica hanno indicato che la chiusura dell'impianto "è una decisione commerciale" perché, assicurano, “le compagnie elettriche spagnole non vogliono prolungare la vita delle loro centrali nucleari” perché richiederebbe loro di investire pesantemente nelle strutture per conformarsi agli standard di sicurezza approvati dall’Ue dopo il disastro di Fukushima e ottenere maggiore redditività investendo in energie rinnovabili.
Ma il sindaco socialista di Almaraz non ci sta: "Non possiamo perdere un minuto a difendere la sua continuità. Oggi inizia la lotta e chiedo al governo della nazione di rettificare, perché è coraggioso riconoscere gli errori poiché, in caso contrario, raggiungerà l'opposto di ciò che difende, perché i posti di lavoro andranno persi e lo spopolamento aumenterà”.