Il Three Mile Island delle rinnovabili? Un incendio devasta lo stoccaggio elettrico in California
La centrale storage di Moss Landing è uno dei più grandi impianti di batterie al litio del mondo per stoccare l’elettricità prodotta dalle fonti rinnovabili. Di proprietà della società texana Vistra Energy ha portato all’evacuazione 1.500 persone sollevando anche un campanello d’allarme per l’intero settore che oggi alcuni paragonano quanto accaduto alla fusione nucleare parziale avvenuta in Pennsylvania nel 1979
Gravissimo incendio l’altra settimana in California in uno dei più grandi impianti al mondo per lo stoccaggio dell’elettricità prodotta dalle fonti rinnovabili: a essere coinvolta è la centrale storage di Moss Landing di proprietà della società texana Vistra Energy. A causa delle fiamme e ai fumi circa 1.500 persone hanno ricevuto l'ordine di sfollamento e anche la vicina autostrada nel nord della California è stata chiusa, così come tutte le scuole e gli uffici della contea sono rimasti chiusi un giorno.
L’impianto
La centrale elettrica di Moss Landing, situata a circa 124 chilometri a sud di San Francisco, contiene decine di migliaia di batterie al litio. L’impianto Bess (sistema di accumulo di energia con batterie agli ioni di litio) autonomo su larga scala è tra i più grandi al mondo. Completato e messo in esercizio commerciale nel dicembre 2020, l'impianto è stato ampliato a una potenza di 750 MW e una capacità di 3.000 MWh attraverso due fasi successive completata nel 2023. Le batterie sono importanti per immagazzinare l'elettricità proveniente da fonti rinnovabili come l'energia solare ma le batterie al litio quando s’incendiano hanno la caratteristica di essere quasi impossibili da spegnere.
Un campanello d’allarme
Non è chiaro che cosa abbia causato l'incendio. Vistra ha dichiarato in un comunicato che, una volta individuate le fiamme, tutte le persone presenti nel sito sono state sgomberate in sicurezza e ha avviato un'indagine. L'Epa, l’agenzia statunitense per la protezione dell'ambiente, "ha condotto un monitoraggio della qualità in collaborazione con le agenzie ambientali e i dati confermano che non vi è alcuna minaccia per la salute umana", hanno scritto i funzionari dello sceriffo in un post sui social media. Glenn Church, supervisore della contea e rappresentante del distretto in cui si trova l'impianto di batterie al litio, ha affermato che non si aspettava che l'incendio si propagasse oltre l'edificio di cemento in cui era racchiuso. Il rogo, a questo punto, solleva importanti interrogativi sul motivo per cui l'impianto si trovi vicino a un'area sensibile dal punto di vista ambientale come il santuario dell'estuario di Elkhorn Slough.
"Penso che questo sia meglio descritto come il disastro peggiore che si sia verificato qui", ha detto Church durante una conferenza stampa. "Questo è molto più di un semplice incendio: è davvero un campanello d'allarme per questo settore". Church è arrivato a paragonare l'incendio alla fusione nucleare parziale di Three Mile Island in Pennsylvania nel 1979. "Se l'energia rinnovabile deve essere il futuro, allora deve basarsi su un'energia sicura", ha affermato.
Problemi alla rete?
Intanto, si continua a cercare le cause anche dei numerosissimi roghi avvenuti a Los Angeles nelle scorse settimane. Tra le varie ipotesi, c’è anche quella dei malfunzionamenti alla rete elettrica. Come spiega il Los Angeles Times, secondo Bob Marshall, ceo di Whisker Labsm, società che monitora le forniture energetiche, i sensori di cui dispone l’azienda avrebbero riscontrato un numero insolitamente elevato di guasti e stress alle linee attorno ai luoghi in cui sono divampati gli incendi. In particolare, l’incendio di Hurst potrebbe aver preso il via da un guasto alle apparecchiature elettriche della società fornitrice di energia Southern California Edison (Sce), come riporta una nota di Edison International.