Serracchiani: confermati gli impegni con A2a sulla centrale di Monfalcone
All’incontro sul futuro dell’impianto goriziano è intervenuto il presidente di A2A Giovanni Valotti
Incontro in regione Friuli-Venezia Giulia per fare il punto della situazione in merito alle questioni che riguardano la centrale termoelettrica di Monfalcone. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, la presidente Debora Serracchiani e il presidente di A2A Giovanni Valotti.
L’impegno sul DeNOx - “Un incontro utile e proficuo, che ha proseguito la serie di confronti che abbiamo già tenuto lo scorso anno con i vertici di A2A”, ha commentato la presidente. “In particolare, è stato confermato l'impegno dell'azienda per la tutela dell'ambiente, anche tenendo conto degli interventi che già sono stati effettuati”. Nello specifico, è stato ricordato l'investimento sull'impianto DeNOx, che trasforma gli ossidi di azoto in vapore acqueo e azoto allo stato puro, abbattendo in maniera significativa le emissioni. “Altri impegni - ha aggiunto - riguardano lo smantellamento dei serbatoi di olio combustibile non appena ci sarà l'autorizzazione della Regione e la trasformazione di una delle caldaie a gasolio in una caldaia a biomasse”. Un intervento, quest'ultimo, “che rappresenta una sperimentazione a cui l'azienda terrebbe particolarmente e che potrebbe portare a una piccola rete di teleriscaldamento che andrebbe a interessare gli impianti industriali della zona, abbattendo ulteriormente l'impatto ambientale”.
Il riesame dell’AIA - Per quanto concerne il riesame dell'autorizzazione integrata ambientale, già oggetto dell'incontro della scorsa settimana dell'assessore all'Ambiente ed Energia Sara Vito con il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, “A2A ha tenuto a precisare che si tratta di un'iniziativa nazionale che ha riguardato tutte le centrali che presentano determinati requisiti di qualità”, ha specificato la presidente. “L'azienda non ha mostrato preclusioni rispetto a quanto affermato dal ministro secondo il quale, posto che verrà effettuato un monitoraggio costante, saranno rivisti a livello europeo i limiti sulle emissioni sulla base dei cosiddetti parametri Bat (best available techniques), e ciò comporterà anche la necessità di rivedere quelli nazionali”, ha concluso.