Il settore elettrico ricorda il grande black-out dieci anni dopo
Per tutti fu un punto di svolta, che diede il via a un netto miglioramento della rete elettrica e preparò l’avvento delle rinnovabili
Sono passati dieci anni dal grande black-out che lasciò al buio tutta l’Italia. A Roma diversi attori del settore si sono trovati per ricordare il traumatico evento e riflettere sui cambiamenti della rete elettrica italiana, nel corso di un convegno organizzato al Ministero dello sviluppo economico italiano da Fiamm e Veronafiere.
Tutti gli interventi hanno individuato nel black-out del 2003 un punto di svolta, che ha dato il via a un netto miglioramento della rete elettrica e nel successivo avvento delle rinnovabili, l'inizio di una rivoluzione ancora da compiere del tutto.
Per Francesco Amadei, di Enel distribuzione, “nel 2020 la rete si baserà su quattro concetti: produzione da rinnovabili nelle produzione, la previsione della produzione da rinnovabili, l’integrazione tra operatori di trasmissione e distribuzione e lo storage, che potrà essere anche solo micro come la batteria dell'auto elettrica”.
Il problema delle batterie, al momento, è il loro costo ma, come spiega il ceo di Fiamm Energy storage solution, esso “si abbasserà solo con il crescere dei volumi, anche del 25-30%. Al momento non c'è ancora mercato ma le batterie sono riconosciute da tutti come un pilastro delle nuove reti, e credo che già nel giro di 2 o 3 anni, con un prodotto ingegnerizzato a costi coerenti, si potranno diffondere”.