Starace: centrali da dismettere ferme da anni, si proceda alla riconversione
L’ad di Enel ha anche detto che il processo di dismissione degli asset di generazione in Slovacchia e di distribuzione in Romania si avvia ad essere chiuso e che in Russia i risultati sono positivi
I 23 impianti di Enel destinati a chiusura o ad essere riutilizzati “non risultano più competitivi, in alcuni casi non lavorano da 5-6 anni; non è una scoperta di questa gestione, sono impianti ben noti al ministero e agli addetti ai lavori. Il nuovo messaggio, forse, è di farli vendere tutti insieme”. Lo ha detto l'amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, in audizione alla Commissione Attività produttive della Camera assicurando che “circa 700 persone che lavorano in questi impianti non rischiano il posto di lavoro”. Starace ha precisato che per alcuni impianti ci sono studi in corso per soluzioni di business alternative, come reindustrializzazione, cessione siti e rinnovabili, per altri la dismissione.
L'impianto termoelettrico di Porto Tolle “fino agli anni '90 copriva circa il 10% della produzione nazionale, poi c'è stata una progressiva riduzione della produzione dal 2003 fino all'azzeramento nel 2010”. Starace ha detto che per l'impianto si pensa ad una centrale a biomasse, ma si è pronti a valutare anche altre idee. Per questo, come per gli altri impianti da dismettere, Starace ha detto: “Chiederemo consigli e suggerimenti a ingegneri, architetti, imprenditori”.
La domanda elettrica non si riprenderà presto - “Vediamo l'Italia nei prossimi 5 anni come un colossale laboratorio di innovazione tecnologica e non certo in termini di investimenti in megawatt. Questo perché non credo proprio che la domanda elettrica riprenderà e, certo, non con la velocità di prima”. Lo ha detto in uno dei passaggi dell'intervento in Commissione.
Dismissioni in Slovacchia e Romania si avviano a chiusura - Il processo di dismissione degli asset di generazione in Slovacchia e di distribuzione in Romania “si avvia ad essere chiuso. Siamo abbastanza avanti, c'è un certo numero di compratori potenziali e riceveremo le offerte vincolanti verso fine novembre, con un vantaggio di 3 settimane una sull'altra”. L'amministratore delegato di Enel ha detto di voler confermare il calendario per le dismissioni e il target originario di circa 4 miliardi entro il 2014. Starace ha tenuto a sottolineare che “non è un voto di sfiducia verso questi Paesi, ma erano asset facilmente identificati, che cubavano la cifra da raggiungere secondo i target”.
Buoni i risultati di Enel Russia - “Non vogliamo uscire dalla Russia”. Starace lo ha detto citando i risultati di Enel Russia, che mostrano una crescita del 46% dell'utile nei 9 mesi.