Stop del Tar Lombardia agli aumenti in bolletta. L’Autorità ricorre e il Mise chiede chiarezza
Il tribunale amministrativo di primo grado accoglie l’ipotesi che non si possa prevedere un aumento del prezzo provocato da comportamenti non lineari su cui è già in corso un procedimento non giunto a conclusione
Il Tar della Lombardia ha sospeso in via cautelare gli aumenti delle bollette di luce e gas scattati lo scorso primo luglio. I giudici hanno accolto il ricorso del Codacons, presentato a seguito delle presunte speculazioni dei grossisti sul mercato del dispacciamento. Il procedimento è stato rinviato nel merito alla camera di consiglio fissata per il prossimo 15 settembre.
Il Tribunale, si legge nel decreto cautelare, sottolinea che “pure alla stregua di quanto enunciato in atti impugnati dall'Autorità convenuta sembra ragionevolmente emergere l'ascrivibilità del nuovo prezzo unitario dell'energia elettrica a carico dell'utente finale a comportamenti economicamente non lineari posti in essere da vari operatori nell'ambito del servizio del dispacciamento dell'energia elettrica stessa e che, proprio alla stregua di ciò, la medesima Autorità ha dato avvio (delibera 342/2016/E/EEL 6) ad un procedimento, in relazione ai detti casi di non linearità commerciale ed economica, che risulta volto all'adozione di idonee misure prescrittive alla luce anche della possibile insistenza di potenziali abusi nel relativo mercato”. “Considerando che tale procedura è in corso e che perciò sembra opportuno che solo alle relative conclusioni possano essere ridefiniti quegli aumenti percentuali già posti a carico dell'utente finale a decorrere dall'1 luglio - intervenuti questi come rideterminazione del citato nuovo prezzo unitario a carico di quest'ultimo - senza conoscere, alla data del 28 giugno 2016, se effettivamente i relativi aumenti percentuali possano essere legittimamente ascritti all'utente finale stesso”, il Tar ha sospeso la delibera.
L’Autorità per l’energia ha già reso di aver approvato approvato la delibera 410/2016 http://www.autorita.energia.it/it/do... che prevede l'istanza di revoca del decreto cautelare del Tar.
Anche il Ministero per lo Sviluppo economico è intervenuto sulla vicenda parlando “della necessità di fare al più presto chiarezza sui fatti e sui possibili comportamenti speculativi che hanno portato ad un aumento anomalo dei costi di dispacciamento negli ultimi mesi”.
Proprio per la gravità dell’accaduto, il Ministro Calenda aveva già richiesto elementi a Terna e all’Autorità per l’energia, sollecitando la conclusione nei tempi prestabiliti di 60 giorni del procedimento di indagine avviato dalla stessa Autorità il 24 giugno e l’adozione di meccanismi sanzionatori adeguati e direttamente proporzionati all’entità degli aumenti che dovessero eventualmente essere imputabili a comportamenti scorretti. Lo stesso Ministro aveva anche chiesto all’Autorità di rendere rapidamente operative le nuove regole sugli sbilanciamenti, in modo da risolvere alcune delle criticità verificatesi nell’ambito del dispacciamento.
Intanto il Codacons che ha depositato un esposto presso le Procure di Roma e Milano, chiedendo di indagare per il reato di truffa aggravata e aggiotaggio, ha avviato una azione collettiva - invitando gli utenti italiani dell’energia ad aderirvi - attraverso la quale gli utenti possono costituirsi parte offesa e far valere i propri diritti.
“Grazie al Codacons - commenta il presidente Carlo Rienzi - 30 milioni di italiani riceveranno la prossima bolletta della luce e del gas ribassata e senza aumenti. Era assurdo infatti rincarare le tariffe per effetto di illeciti sui quali adesso dovrà pronunciarsi la magistratura”.
Ma c’è chi non ci sta come Utilitalia, l’associazione che riunisce le utilities.“La decisione del TAR Lombardia, per la quale auspichiamo la revoca come richiesto dall’Autorità per l’energia, è l’occasione per sottolineare un problema sostanziale: nel nostro Paese fare industria è complicato, anche per un settore solido come quello dell’energia”. Così il nuovo direttore generale di Utilitalia, Giordano Colarullo”. “Le nostre imprese, dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti, hanno bisogno di programmare i propri investimenti sul medio e lungo periodo – prosegue Colarullo - il sistema finanziario che sostiene questi investimenti deve aver fiducia in questo comparto e non temere cambi di regole in corsa. Chiediamo che il sistema di regole sia abbastanza solido da non esser messo in discussione da nessun, seppur legittimo, intervento di parte”.