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Il Tar Lazio respinge il ricorso dell’Enel contro l’abbattimento della centrale mai costruita a Montalto

where Viterbo when Mar, 19/03/2024 who roberto

Il comune del Viterbese ha chiesto al colosso energetico di demolire le opere residuali della centrale nucleare mai realizzata

Doveva diventare la centrale montalto-castro.jpgnucleare più grande d’Italia. Enel aveva appena cominciato a costruirla a Montalto di Castro (Viterbo) e doveva fare concorrenza ai grandi impianti europei, ma l’attività nucleare e la radioattività non arrivarono mai a causa dell’esito del referendum del 1987 che mise al bando il nucleare lasciando all’abbandono il rudere dell’impianto appena comunciato. Tanto che nel 2021 il comune della Tuscia dove avrebbe dovuto sorgere la centrale ha richiesto l’abbattimento dei resti contro la volontà di Enel. Il colosso elettrico si è rivolto così al Tar Lazio per evitarlo ma il tribunale amministrativo in una sentenza della settimana scorsa ha respinto il ricorso.

 
Che cos’è successo
L’amministrazione comunale chiedeva alla compagnia elettrica di demolire le opere residuali non ancora terminate, visto che l’impianto non avrebbe più funzionato, e «di provvedere a sua cura e spese alla riduzione in pristino dei luoghi, mediante la demolizione e agli interventi di ripristino delle opere relative alla ex centrale nucleare del comune di Montalto di Castro non soggette a riconversione».
L’Enel si è opposta alla demolizione e ha proposto una serie di progetti di recupero dell’impianto, intitolato ad Alessandro Volta. L’ultimo, presentato ad aprile del 2022, prevede la nascita di un museo della transizione energetica, che dovrebbe occupare circa 20mila metri quadrati della struttura, con installazioni artistiche sul tema dell’energia, esposizioni divulgative sulla transizione energetica e una sala per eventi collegata a una terrazza panoramica. Dinanzi al Tar, l’amministrazione municipale di Montalto di Castro ha invece argomentato «come il relitto sia privo di ogni utilità industriale e civile ed abbia perso – in conseguenza del referendum per l’abrogazione delle norme per le costruzioni di nuove centrali nucleari – rilievo di carattere nazionale». Per il Comune, inoltre, «il manufatto, abbandonato e in stato di degrado, non risponderebbe più al perseguimento di alcun interesse pubblico e/o privato».
 
Enel chiama Meloni
L’Enel però ha annunciato un ricorso al Consiglio di Stato. La compagnia elettrica sostiene che «l’esito del referendum del 1987 ha impedito la prosecuzione delle opere, ma non ha influito sulla legittimità di quanto realizzato» e che «ogni definitiva valutazione sulla loro destinazione di non potrebbe che essere assunta con il necessario coinvolgimento di tutte le amministrazioni pubbliche interessate», chiamando a decidere non solo il comune di Montalto di Castro ma anche il governo Meloni, specie in area Lega, che in più di un’occasione ha manifestato l’intenzione di riaprire la stagione nucleare in Italia. Ma forse non per questo impianto.

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