Tempo di bilanci. Enel: calano i ricavi nei nove mesi, ma l’utile vola a 5 miliardi (+65,2%),
Con Ebitda ordinario a 16,4 miliardi di euro (+29,3%) e il buon risultato dell’utile è stata rivista al rialzo la guidance 2023
Enel ha chiuso i conti dei primi 9 mesi del 2023 con un ebitda di 16,4 miliardi di euro, in crescita del 29% anno su anno. L’utile netto ha raggiunto i 5 miliardi di euro, con un balzo del 65% consentendo la distribuzione di un acconto sul dividendo per l’esercizio 2023 pari a 0,215 euro per azione, che verrà messo in pagamento a decorrere dal 24 gennaio 2024.
Ricavi e margini
Esaminando i conti emerge che i ricavi ammontano a 69.534 milioni di euro (105.522 milioni di euro nei nove mesi del 2022, -34,1%). La variazione è da ricondurre principalmente ai minori volumi di energia prodotti in un regime di prezzi medi di vendita decrescenti in un contesto caratterizzato da una maggiore stabilità dei prezzi rispetto ai nove mesi del 2022, nonché al differente perimetro di consolidamento nei due periodi a confronto.
L’Ebitda ordinario a 16.386 milioni di euro (12.671 milioni di euro nei nove mesi del 2022, +29,3%)
L’incremento è riconducibile ai risultati del business integrato, che ha beneficiato della normalizzazione dei margini rispetto all’analogo periodo del 2022 e al miglioramento dei risultati di Enel Grids
L’Ebitda è a 15.220 milioni di euro (12.3271 milioni di euro nei nove mesi del 2022, +23,5%), l’Ebit a 9.835 milioni di euro (6.0671 milioni di euro nei nove mesi del 2022, +62,1%). L’incremento è da ricondurre all’andamento positivo della gestione operativa, ai minori adeguamenti di valore e alle minori svalutazioni dei crediti commerciali rispetto all’analogo periodo del 2022, che hanno più che compensato i maggiori ammortamenti dei nove mesi del 2023.
Il Risultato netto ordinario del gruppo è a 5.033 milioni di euro (3.046 e milioni di euro nei nove mesi del 2022, +65,2%). L’aumento riflette l’andamento positivo della gestione operativa ordinaria e la minore incidenza delle interessenze dei terzi sul risultato netto ordinario, che hanno più che compensato l’incremento degli oneri finanziari netti dovuto all’evoluzione dei tassi di interesse e all’aumento del debito medio del periodo, nonché il maggior onere fiscale da ricondurre ai migliori risultati.
Indebitamento e investimenti
L’indebitamento finanziario netto a 63.312 milioni di euro (60.068 milioni di euro a fine 2022, +5,4%). La variazione è principalmente riconducibile ai positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, dalla cessione di alcune società ritenute non più strategiche e dall’emissione di prestiti obbligazionari non convertibili subordinati ibridi perpetui, che hanno solo parzialmente compensato il fabbisogno generato dagli investimenti del periodo e il pagamento dei dividendi, nonché lo sfavorevole andamento dei tassi di cambio. Investimenti a 8.759 milioni di euro (9.309 milioni di euro nei nove mesi del 2022, -5,9%)
La variazione è riconducibile essenzialmente al differente perimetro delle attività classificate come “disponibili per la vendita” rispetto ai nove mesi del 2022; al netto di tali effetti il valore degli investimenti risulta sostanzialmente invariato. Si conferma la focalizzazione degli investimenti sullo sviluppo delle reti di distribuzione e della capacità rinnovabile
Guidance 2023
Alla luce della solida performance operativa registrata nei nove mesi del 2023, la guidance relativa all’esercizio 2023, fornita ai mercati finanziari in occasione della presentazione del Piano Strategico 2023-2025, è stata rivista al rialzo. In particolare, si prevede: un Ebitda ordinario compreso tra 21,5 e 22,5 miliardi di euro, in aumento rispetto al precedente target compreso tra 20,4 e 21,0 miliardi di euro; un Utile netto ordinario di gruppo compreso tra 6,4 e 6,7 miliardi di euro, in aumento rispetto al precedente target compreso tra 6,1 e 6,3 miliardi di euro.
Infine, si conferma il raggiungimento del target di Indebitamento Finanziario Netto/Ebitda pari a 2,4x-2,5x considerando un indebitamento finanziario netto pro-formato per tenere conto anche degli impatti finanziari delle operazioni di cessione di asset programmate e non finalizzate, i cui effetti finanziari si produrranno solo a valle del completamento dei consueti processi autorizzativi da parte delle Autorità competenti.
Le eventuali differenze rispetto al target di indebitamento finanziario netto per l’esercizio 2023 saranno, pertanto, da imputarsi unicamente ai diversi tempi di completamento associati alle cessioni di asset rispetto alle previsioni del Piano Strategico 2023-2025. L’aggiornamento del target relativo all’indebitamento finanziario netto a fine 2023 verrà fornito in occasione della presentazione del nuovo Piano Strategico in programma per il prossimo 22 novembre.