Per tutti gli isotopi! Nel 2033 potremo vedere i primi reattori modulari in Italia
Il governo scommette sulla nuova tecnologia e l’ad di Newcleo chiede un quadro normativo che deve essere stabilito rapidamente
Tra dieci anni potremo riavere (forse) il nucleare in Italia, o meglio il mininucleare. Lo sta promuovendo il governo in carica e si stanno attrezzando aziende come Newcleo ed enti di ricerca come Enea nelle sue sedi di sperimentazione. Secondo un retroscena del Messaggero uscito in settimana si parla di almeno 15 mini-reattori, integrati con il settore delle utilities e delle imprese energetiche: gli small modulars reactors (SMR), che saranno contenuti nei futuri piani energia e clima, saranno a pieno titolo protagonisti del futuro energetico italiano “con proiezioni che indicano una sua quota di circa il 20% nel mix energetico entro il 2030”.
I primi SMR
Protagonista di questa svolta potrebbe dunque essere Newcleo, società italiana del settore mini-nucleare già protagonista in Gran Bretagna e in Francia. "Se il quadro normativo verrà stabilito rapidamente, potremmo prevedere di dispiegare i primi Small Modular Reactors in Italia entro il 2033, una tempistica ambiziosa che si inserisce perfettamente nei requisiti della transizione energetica e degli obiettivi di zero emissioni nette entro il 2050 - dichiara Stefano Buono, ceo e fondatore di Newcleo -. Newcleo ha ospitato la firma della dichiarazione congiunta delle associazioni industriali nucleari del G7, mostrando che siamo pronti a collaborare con la filiera italiana per realizzare le ambizioni italiane di reintrodurre l'energia nucleare. Continueremo ad assumere ampiamente in Italia e a progredire nella nostra espansione, sia organicamente sia attraverso attività di acquisizioni, ovunque si presentino le giuste opportunità, in questo paese o altrove. Applaudiamo ancora una volta a questi sforzi e siamo pronti a fare la nostra parte per aiutare l'Italia a ricostruire le sue capacità nucleari, continuando anche il nostro lavoro nei paesi con capacità nucleari esistenti".
SMR in Francia
Intanto, il governo francese ha concesso 300 milioni di euro a Nuward, controllata Edf, per portare avanti attività di ricerca e sviluppo sui piccoli reattori nucleari modulari (Smr) sotto i 300 MW.