Per tutti gli isotopi! Il Brasile vuole la terza centrale atomica, la Polonia strapaga la prima
I lavori sulla costa di Rio vennero interrotti nel 2015 per corruzione. Per la sua prima centrale Varsavia prevede costi per 35 miliardi di euro
Il governo brasiliano sta pensando nuovamente a riprendere la costruzione di una terza centrale nucleare ad Angra dos Reis, sulla costa di Rio de Janeiro. "Aspettiamo gli studi della Banca nazionale per lo sviluppo economico e sociale (Bndes) e sulla loro base si dovrà prendere una decisione", ha dichiarato il ministro delle Miniere e dell'Energia, Alexandre Silveira. "Qualsiasi decisione non sarà motivo di celebrazione perché farla ha un costo, e anche non farla ha un costo indiretto", ha aggiunto. La controllata statale Eletrobras Eletronuclear ha incaricato la Banca nazionale per lo sviluppo economico e sociale vicina al ministero dell'Economia di ipotizzare un modello di finanziamento per completare i lavori, che si arenati dopo trent’anni nel 2015 a causa di corruzione e sovrapprezzo. Secondo Eletrobras, Angra III sarà in grado di generare l'equivalente del 50% del consumo energetico dello Stato di Rio.
L’attivismo di Russia e Cina
Molto attiva sul fronte nucleare anche la Russia: già in passato Putin e Bolsonaro avevano discusso della costruzione di reattori nucleari di piccola potenza a terra e offshore. I due Paesi già nel 2017 avevano stretto un accordo per promuovere la cooperazione in ambito nucleare, grazie ad un memorandum d’intesa firmato da Rosatom, Eletrobras Eletronuclear. Mentre la cinese State Grid Corporation è già impegnata nella realizzazione di due linee di trasmissione di energia nel Mato Grosso e la più lunga linea di trasmissione di energia elettrica, che collegherà la centrale di Belo Monte con la rete di distribuzione nazionale brasiliana. Dal 2013 a oggi, State Grid ha investito oltre un miliardo di dollari in progetti nell'energia in Brasile.
La prima centrale nucleare polacca potrebbe costare quasi 35 miliardi
L’ambizioso piano della Polonia di costruire la sua prima centrale nucleare ha invece un prezzo molto elevato. Il costo stimato del progetto potrebbe raggiungere i 150 miliardi di zloty (34,6 miliardi di euro), secondo Jan Chadam, responsabile ad interim della Polskie Elektrownie Jadrowe. L’inizio della costruzione sulla costa del Mar Baltico è previsto per il 2026, mentre la prima unità entrerà in funzione nel 2033. Si prevede che due unità aggiuntive seguiranno nei prossimi tre anni. Le società statunitensi Westinghouse e Bechtel sono alla guida del progetto. I potenziali ritardi aggiungono un altro livello di incertezza. Chadam ha riconosciuto che è improbabile che il progetto rispetti la tempistica iniziale. Nonostante queste sfide, la Polonia rimane impegnata nell’energia nucleare come modo per ridurre le emissioni di carbonio nel suo settore energetico, attualmente dominato da carbone e lignite.