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Per tutti gli isotopi! Questa la corsa cinese al nucleare. E Londra punta al combustibile atomico

where Milano when Mar, 16/01/2024 who roberto

Quattro nuovi reattori verranno realizzati da China General Nuclear nei siti di Taipingling e Jinqimen. Londra vuole fare concorrenza a Mosca sul combustibile nucleare

La corsa al nucleare continuanucleare.jpeg ad appassionare i dirigenti cinesi. Il Consiglio di Stato cinese ha approvato la costruzione di quattro nuovi reattori nucleari. Previsti due reattori Hualong One che saranno costruiti nei siti di Taipingling e Jinqimen.China General Nuclear gestisce la centrale nucleare di Taipingling, nella provincia di Guangdong, dove saranno costruite le unità 3 e 4. Le unità 1 e 2 saranno costruite nella centrale nucleare di Jinqimen, gestita dalla China National Nuclear Corporation, nella provincia di Zhejiang. La costruzione della prima e della seconda unità presso l’impianto di Taipingling è iniziata rispettivamente nel 2019 e nel 2020. L’inizio della produzione dell’unità 1 è previsto per il 2025. L’impianto ospiterà sei reattori che produrranno circa 50 terawattora di energia. Anche Jinqimen prevede di ospitare sei unità, ma l’impianto è ancora in fase di pre-costruzione. A giugno, il ministero dell’Ecologia ha accettato i documenti di valutazione dell’impatto ambientale per le unità 1 e 2, approvando la costruzione. L’unità 1 dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2028.
 
La Gran Bretagna vuole produrre combustibile

Intanto il Regno Unito ha annunciato di voler spendere 300 milioni di sterline (348 milioni di euro) per un nuovo programma per la produzione di combustibile nucleare avanzato adatto alla prossima generazione di reattori per la produzione di energia, cercando di sostituire la Russia come principale fornitore internazionale. Il Regno Unito è uno degli oltre 20 Paesi – tra cui Stati Uniti, Francia e Corea del Sud – che hanno recentemente firmato l’impegno a triplicare la capacità nucleare globale entro il 2050 come parte degli sforzi internazionali per ridurre le emissioni di carbonio dannose per il clima.
Il Regno Unito ha affermato che il suo nuovo investimento contribuirebbe a sostenere la produzione interna di uranio ad alto dosaggio e basso arricchito (Haleu), un tipo di carburante attualmente prodotto solo su scala commerciale dalla Russia.

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