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Per tutti gli isotopi! Un yellow cake di notizie atomiche: dal nucleare amico per Fedriga e Pichetto, alla selezione del Ghana fino al deposito in Piemonte e tante altre notizie

where Milano when Mar, 04/06/2024 who roberto

Tra le notizie anche il parere del direttore dell’agenzia nucleare Rafael Grossi e il no all’atomo dell’Associazione energia per l’Italia

Si torna a parlare di nucleare in Friuli, d’accordo il governatore Fedriga
Potrebbe riaprirsi una strada michelangelo-agrusti.jpgper l’energia nucleare in Friuli-Venezia Giulia. Nei giorni scorsi il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti (nella foto), in un’intervista al Gazzettino si è detto favorevole alla realizzazione di “centrali nucleari di ultima generazione” in Regione, parole cui ha fatto eco l’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, critico sulle attuali tecnologie disponibili ma possibilista verso i “mini-reattori nucleari modulari”. A riaccendere definitivamente l’attenzione verso la questione sono state tuttavia le dichiarazioni del Governatore Massimiliano Fedriga, si è detto favorevole all’energia nucleare di ultima generazione e sulle prospettive future di utilizzo. In occasione di un evento, Fedriga ha condiviso la sua visione sull’energia nucleare, dopo la sua recente visita a Boston presso lo spin-off del Massachusetts Institute of Technology (MIT), dove ENI detiene la maggioranza relativa.
 
Pichetto, Serbia si muove sul nuovo nucleare come noi
"La Serbia in questo momento si sta muovendo anche rispetto al nuovo nucleare, che è lo stesso ragionamento che stiamo facendo noi sul fronte della ricerca e della sperimentazione, può esserci una collaborazione importante". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, rispondendo, a margine del forum imprenditoriale Italia-Serbia, a una domanda sullo sviluppo delle collaborazioni tra i due Paesi.
 
Il direttore dell’agenzia nucleare: c’è un ritorno all’atomo
“Io penso che la Svizzera deve proteggere tutte le opzioni che ha”, lo sostiene Rafael Grossi, direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica secondo cui oggi fornisce il 50% dell’energia pulita, senza CO2, in Europa. Questo è già un fattore positivo per continuare. Qui in Svizzera c’è questa idea di non costruire le nuove centrali, io penso che questo forse sarà anche oggetto di un aggiustamento e adattamento. Perché è chiaro che a livello internazionale c’è un ritorno al nucleare”.
 
Il Ghana selezionerà il costruttore della centrale nucleare entro dicembre
Anche l’Africa Occidentale accelera il passo verso la realizzazione di una centrale nucleare. L’energia nucleare si avvicina sempre di più all’Africa Occidentale, con tanto di cronoprogramma per la realizzazione dell’opera. Il Ghana selezionerà un’azienda per costruire la sua prima centrale nucleare entro dicembre, tra i possibili fornitori che includono la francese EDF, le statunitensi NuScale Power e Regnum Technology Group, e la China National Nuclear Corporation (CNNC), ha riferito la Reuters citando Robert Sogbadji, vicedirettore per l’energia responsabile del nucleare e delle energie alternative. Altri contendenti includono la sudcoreana Kepco e la sua filiale Korea Hydro & Nuclear Power (KHNP), nonché la russa Rosatom.
 
Associazione Energia Per l'Italia: «No a un ritorno al nucleare»
«Destano forte preoccupazione le parole del neo insediato presidente di Confindustria Emanuele Orsini che propendono decisamente per un ritorno al nucleare in Italia»: è il commento dell'Associazione Energia Per l'Italia che interviene con una forte critica nei confronti di un paventato ritorno allergia dell'atomo.
«Orsini trascura il potenziale assolutamente fondamentale delle rinnovabili che, lo ricordiamo, sono riuscite per la prima volta nella storia a coprire il 51% della domanda elettrica italiana nello scorso mese di aprile 2024.
 
Deposito nucleare: Legambiente: piuttosto in Piemonte ma sbrighiamoci
 “Nucleare, piuttosto in Piemonte ma sbrighiamoci “. Così in sintesi promosso da Legambiente, le cui posizioni sono lontane quelle di sindaci e comitati che, con molto vigore, si sono spesi per evitare che in regione avvenisse la realizzazione del deposito previsto nella Carta nazionale delle aree idonee, che include cinque siti dell’Alessandrino. Secondo Legambiente, occorre realizzare il deposito “nel luogo meno inidoneo, e poi basta per sempre”. L’associazione ambientalista aggiunge: “Si proceda con decisione e velocità verso l’individuazione. Il percorso tracciato dalla Cnai è l’unico possibile. Ora serve un processo scientifico, trasparente e partecipato.

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