Valotti: per la riscossione del canone Rai le aziende elettriche vanno remunerate
Il presidente di Utilitalia ha parlato di costi necessari ad adeguare le procedure aziendali, ma è intervenuto anche sul DDL concorrenza
Una quota del canone Rai riscosso deve restare alle imprese elettriche. È la richiesta del presidente di Utilitalia Giovanni Valotti, a margine di un convegno promosso da Agici e Accenture.
“L'obiettivo del Governo - spiega - è recuperare l'evasione sul canone Rai, e noi ci troviamo a fare da esattori per una tassa che non c'entra con il nostro business”. Di conseguenza, le aziende del settore dell'energia “si prestano a dare questo servizio, ma ci sono molti problemi operativi” legati ad una “prestazione in più, che noi chiederemo venga remunerata”.
Le imprese si devono adeguare - Le aziende devono infatti “sostenere costi elevati per adeguare le procedure aziendali a erogare questo servizio senza gravare sui cittadini”. Valotti cita poi A2a, l'azienda di cui è presidente, che ha previsto investimenti ingenti. “Non è nell'interesse delle imprese - conclude - entrare nel merito della questione, ma non vogliamo perdere soldi, e mi aspetto che una quota del canone riscosso resti alle imprese: per questo siamo a disposizione del governo per discuterne le modalità”.
Concorrenza nel mercato dell’energia - Valotti si è soffermato anche sul DDL Concorrenza, considerato un passo decisivo nel processo di liberalizzazione del settore dell'energia."Dobbiamo evitare passi falsi e pasticci che possono solo allontanare i consumatori dal mercato, ad esempio cedendo alla facile tentazione di ridurre lo spirito della liberalizzazione a meccanismi concorsuali che non possono far altro che forzare il passaggio di clienti verso venditori e condizioni economiche che non hanno mai scelto, condizioni che peraltro, dovendo incentivare il passaggio al mercato libero, comporterebbero con ogni probabilità un incremento della bolletta per i clienti finali”.
“Senza contare - spiega Valotti - che una soluzione del genere esporrebbe all'inevitabile rischio di ricadute sul piano dell'occupazione, dato che le aziende che hanno sino ad oggi svolto il servizio di maggior tutela, qualora perdessero in blocco quei clienti, si troverebbero in consistente esubero di personale”.
La Federazione ha anche invitato a lasciare che il mercato “dispieghi i suoi effetti, evitando di correre in soccorso degli operatori che sbagliano politiche commerciali”. Qui il riferimento è alla vicenda Gaia e all’intervento del Governo link a nostra notizia. "Torniamo per la seconda volta sulla norma contenuta nella legge di stabilità, che dà la possibilità di rinegoziare contratti già conclusi con la pubblica amministrazione - dice il presidente di Utilitalia - ; questa norma ha aperto una maglia nel sistema, che si sta allargando e che va assolutamente contrastata".