Addio gas russo, evviva il gas algerino. Eni firma un accordo con Sonatrach per progetti di gas e decarbonizzazione
I volumi di produzione di gas attesi dalle aree oggetto dell’accordo, pari a circa 3 miliardi di metri cubi all’anno, contribuiranno tra l’altro ad aumentare le capacità di export attraverso il Transmed
Il Presidente di Sonatrach, Toufik Hakkar, e l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato a Roma un Memorandum d’Intesa finalizzato all’accelerazione dello sviluppo di campi a gas in Algeria e alla decarbonizzazione attraverso idrogeno verde. La firma, avvenuta a Palazzo Chigi alla presenza del presidente della Repubblica Democratica Popolare di Algeria Abdelmadjid Tebboune, in visita di stato a Roma, e del presidente del Consiglio dei ministri italiano Mario Draghi, rappresenta un ulteriore tassello nel rafforzamento della cooperazione energetica tra Italia e Algeria ed è in linea con la strategia Eni di diversificazione delle fonti energetiche in un’ottica di decarbonizzazione". Lo riferisce Eni in una nota.
Cosa prevede il memorandum
L'Algeria era già il Paese che forniva all'Italia il 30 per cento del fabbisogno nazionale di energia, oggi ne sostiene 9 miliardi di metri cubi in più tra il 2022 e 2023. In particolare, il Memorandum d’Intesa permetterà a Sonatrach e Eni di valutare il potenziale a gas e le opportunità di sviluppo accelerato di alcuni giacimenti già scoperti da Sonatrach in Algeria. I volumi di produzione gas attesi dalle aree oggetto dell’accordo, pari a circa 3 miliardi di metri cubi all’anno, contribuiranno tra l’altro ad aumentare le capacità di export dell’Algeria verso l’Italia attraverso il gasdotto Transmed. Il Memorandum prevede inoltre la valutazione tecnica ed economica di un progetto pilota di idrogeno verde a Bir Rebaa North (Brn), nel deserto algerino, che ha l’obiettivo di contribuire alla decarbonizzazione dell’impianto a gas Brn operato dalla JV Sonatrach-Eni GSE", aggiunge Eni.
Il suggello di Mattarella
Tra Italia e Algeria c'è "una amicizia solida", uno "straordinario partnerariato strategico", "rapporti eccellenti". E, soprattutto, tra le due sponde del Mediterraneo correrà sempre più gas. Così in una nota Sergio Mattarella, che ha ricevuto al Quirinale il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune in Italia in una visita di Stato. Pochi passi più giù, a palazzo Chigi, il premier Mario Draghi, negli stessi minuti, firmava un nuovo mega-accordo con l'Algeria che rafforza la cooperazione in moltissimi settori, tanto da dare corpo alle lodi fatte dal capo dello Stato al suo omologo Tebboune. "L'Algeria è un partner strategico e noi siamo riconoscenti per l'intensificazione dei rapporti", ha assicurato Mattarella dal Quirinale dopo un lunghissimo colloquio con il presidente algerino. Ancora più chiaro il premier: "Vediamo una serie di opportunità per le società del nostro paese e una grande apertura del presidente algerino per una cooperazione molto più estesa che in passato. In effetti, sono veramente tanti i campi sui quali Italia ed Algeria si sono impegnati a cooperare. Ma la guerra russa all'Ucraina e la necessità di diversificare concentra inevitabilmente l'attenzione sull'energia.